Il simbolo dell'infinito in Revenge ha un significato ambiguo: perché eterna è la vendetta in quanto certi torti non si possono dimenticare, ma eterno è anche l'amore che lega. Il personaggio di Emily colpisce perché non è monolitico.
Seguendo Takeda & Company (a proposito: e chi è quell'altro?) dovrebbe perseguire il suo obiettivo con assoluta freddezza, usando la razionalità, la capacità di essere pronti e prevedere le mosse del nemico e una olimpica calma zen. Invece la nostra Amanda – quella vera – non fa così.
Nella prima stagione non ne era convinta, in questo inizio della seconda stagione pare voler perseguire i suoi fini alla SUA maniera. Non vuole schiacciare l'emotività. Ritrovare sua madre, o sapere che fine ha fatto, è anche più importante di conseguire la tanto bramata vendetta contro i distruttori di suo padre. E al diavolo pure Takeda. Lei cresce, rivendicando la sua personale maniera di procedere. Infatti, per prima cosa, cerca Nolan.
A proposito, quanto è carino Nolan che tira di boxe? Un tumblr per gradire Nolan era l'opposto di Emily/Amanda fin dalla prima stagione. Caldo come un cucciolo, affettuoso. Sì, pure Jack se ne è ricordato in questo primo episodio quanto lo sia! L'amabile nerd straricco e bisex è stato il contraltare, eppure anche il punto di riferimento di lei. In questo simbolo di infinito amore e vendetta, emotività e razionalità si mischiano. Come ugualmente si mischiano nel personaggio di Victoria Grayson. Il nemico non è così diverso da te. Questo sembra voler suggerire la serie. Ma Victoria ama in modo egoistico. Nolan ed Emily no. Vendetta e giustizia sembrano rincorrersi in questo perpetuo simbolo dell'infinito.
E Jack? Personaggio NON monolitico. Ci offre la possibilità di sentire la nostalgia di quanto sia bello essere buoni e onesti e basta. Porello. “E se il bimbo non fosse tuo?” La cosa più importante forse è che Amanda vuole lui, perché magari vorrebbe quella verginità di pensiero. Di morale. Lei che ha sposato l'assioma che “il fine giustifica i mezzi”. Ems si nega Jack perché si nega il diritto all'onestà. Sarebbe bello che questo personaggio maschile non fosse ridotto all'ingenuo della situazione, perché sennò il messaggio “morale” di questa serie, come di tante altre, si riduce a essere che il bene, purtroppo, è impraticabile. Saremo forse noi che ce lo vogliamo sentir dire?
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