mercoledì 7 novembre 2012

Tvd 3x22 The Departed - About Change


“C'è una verità fondamentale che tutti noi dobbiamo affrontare, sia che lo vogliamo o no. Tutto quanto finisce a un certo punto. Per quanto abbia atteso questo giorno, non mi sono mai piaciute le conclusioni. L'ultimo giorno d'estate, il capitolo finale di un bel libro, separarsi da un caro amico. Ma … le conclusioni sono inevitabili.

Le foglie cadono. Tu chiudi il libro. Dici addio. Oggi è uno di quei giorni per noi. Oggi diciamo addio a tutto quello che era familiare, tutto quello che era confortevole. Stiamo andando avanti. Ma solo perché stiamo andando via, e fa male. Ci sono alcune persone che fanno parte di noi a tal punto che saranno con noi, sempre e comunque. Loro sono la nostra terraferma, la nostra stella polare, e … le piccole ma chiare voci nei nostri cuori che saranno con noi, sempre”.

Qualcuno di voi avrà riconosciuto questo discorso e, in tal caso, si sarà chiesto cosa cavolo c'entri qui, a proposito di The Vampire Diaries. Sì, perché questo è il discorso tenuto da Alexis, la figlia di Castle, in occasione del suo diploma, nell'ultimo episodio della stagione (la quarta) della serie omonima, andato in onda negli Usa da poco. Quando l'ho sentito, non ho potuto fare a meno di pensare a questa season finale di The Vampire Diaries, sia perché è finita la stagione, ahimè, sia perché … beh è finita la vita umana di Elena. Lo so, è il classico discorso strappalacrime, confezionato esattamente per drenare i nostri liquidi in eccesso. Eppure questo parlare della fine delle cose e dei nuovi inizi che contengono in sé ciò che di più prezioso rimane … mi ha portato a pensare... Lo so, dovrei smetterla. Disintossicarmi dal pensare troppo.

Una considerazione generale è che le serie toccano punti dolenti quando ci parlano della perenne paura di cambiare, mentre invece la vita chiede sempre i mutamenti, e chi rimane abbarbicato alla propria condizione in un atteggiamento di difesa, lo fa per paura e la paura ce l'abbiamo tutti. Elena non può dire addio. Non vuole fare male a quelli a cui tiene e non vuole separarsene. Sono stati troppi i punti caldi, sconvolgenti, di questo episodio finale, che è stato capace di avverare le previsioni di molti, deludere le aspettative di altrettanti, ma senza fare arrabbiare veramente nessuno, lasciando aperte molte strade, approfondendo certe questioni, suggerendo future storyline decisamente promettenti. Tutto ciò è stato già doviziosamente analizzato e non voglio ritornarci su. Elena, già in tempi non sospetti, quando Mystic Fall era un posto noiosissimo, non riusciva a lasciare andare Matt. Non lo amava abbastanza da sposarlo e sognare una piccola vita al paese, ma non voleva perderlo – sono cresciuti insieme praticamente – e non sapeva ciò che davvero voleva. “Sì che lo sai!” dice la mamma.

Incontra uno sconosciuto … l'incarnazione perfetta dello sconosciuto intrigante e pericoloso, l'icona dello sconosciuto bellissimo, affascinante e magnetico … ok, scusate, mi stavo distraendo, e nelle sue parole riconosce qualcosa di sé. È davvero quello che lei vuole, in quel momento. Se l'incidente non fosse successo, Elena Gilbert si sarebbe evoluta in modo diverso e avrebbe dato spazio a quella parte di sé che non voleva essere solo protetta dal rassicurante Matt. Ma non è andata così. Non è che sia rimasta ferma certo, perché coraggiosamente ha messo in gioco tutte le sue risorse, in queste tre stagioni, per reagire al ciclone che l'ha travolta. Non ha esitato, mai. E le scelte... Già, le scelte di Elena.
In questo episodio ha scelto di nuovo di fidarsi di Elijah. Eppure è lo stesso movimento del cuore per cui ha dato spazio a Stefan, dopo aver scoperto che era un vampiro, per cui ha accolto Damon, quando per tutti era un cattivo. Ci ha pure provato nel corso di questa stagione a diventare più fredda e razionale, a prendere decisioni “machiavelliche”, ma è tornata indietro, perché è più forte di lei. E nel flashback noi vediamo perché. Lei chiede a Stefan di salvare Matt perché il padre ha sacrificato la sua vita per salvare lei. Da quell'incidente viene la paura di Elena di perdere ancora qualcuno, ma fiorisce anche la sua capacità di inclusione, di accogliere totalmente chi ama, fino al sacrificio, semplicemente perché lei ha ricevuto questo gesto da qualcuno che amava.

Il padre l'ha salvata. Stefan l'ha salvata. E poi l'ha salvata dopo, facendole tornare la voglia di vivere. Si dà quello che si è ricevuto. E questo è un imprinting troppo forte, doloroso, ma fondante. E così, ecco la risposta al Bad Alaric: lei non ha tradito la tradizione della sua famiglia di nemici dei vampiri, Elena ha raccolto l'eredità dei suoi genitori, quella più vera, quella che sopravvive a tutto: l'amore. Dovrebbe andare oltre? In questo finale di stagione non poteva, non ancora. Questo qualcosa, che lo sconosciuto con la tendenza a stendersi lungo sull'asfalto ha visto guardandola negli occhi, c'è in lei, ma un amore così grande come quello per Stefan (che non deve essere paragonato a quello per Matt) non può essere lasciato andare. Ha paura, vive nella paura. Sa di dover andare oltre – il viaggio organizzato da Matt e Jeremy è simbolo di questo – ma non può. Io volevo il Delena. Ora sto a guardare che percorso psicologico la Plec ci sta proponendo. Noi possiamo anche desiderare le promesse del futuro, ma averne paura e preferire di rimanere qui, dove ciò che amiamo ci conforta; la vita però ci afferra per andare avanti, verso altri noi stessi. Noi facciamo un passo e la vita ce ne chiede tre. Elena non voleva/poteva lasciare ciò che per lei aveva e ha troppo valore: Mystic Falls, i suoi amici, Stefan. Ed ora – tre passi avanti – deve affrontare l'essere una vampira e quella parte di sé stessa che voleva un amore che la consumasse.

“E tu cosa vuoi?” chiede Elena ancora spensierata a Damon. Lui risponde con uno sguardo che richiederebbe un trattato sul bisogno d'amore, sulla rabbia, sulla incapacità di perdonare e sulla necessità di ricevere il perdono. Sapeva Damon che la risposta alla domanda ce l'aveva davanti? Ora so perché i baci che si sono scambiati nella 3x19 non mi hanno del tutto convinto: “Non c'è nulla di più assurdo di una risposta a una domanda che non si pone”. Il desiderio di essere “consumata”, e non tanto o non solo dalla passione, ma da un rapporto pieno con qualcuno così complesso e sfaccettato come Damon, era nascosto in Elena da troppe cose. Lei ha percepito la superficie del proprio bisogno di Damon, e ne ha avuto paura; ha constatato l'attrazione e la commozione per il bene nascosto in lui. Ma ha dovuto salvarsene. La sua scelta, al telefono (sic), in cui voleva lasciare libero Damon è il contraltare alla scena in cui Damon dice a Elena che la ama e poi glielo fa dimenticare. “Non posso essere egoista con te”. Lui lascia che Elena viva il suo rapporto con Stefan.

Elena non può dare a Damon, a questa persona che è cresciuta per lei, una se stessa che non potrebbe amarlo appieno. D'accordo, non lo fa coscientemente, ma deve lasciarlo libero, perché lei non è libera e, in verità, molto semplicemente, li ama tutti e due, ma in una prospettiva dell'“ora” è Stefan che gli è necessario e a cui lei è necessaria. Nella prospettiva del “sempre” … leggi: una volta diventata vampira … La vita ti forza ad andare dove hai paura di andare e poi … beh, il tutto sarà davvero interessante da vedere. E non vedo l'ora.

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