mercoledì 4 luglio 2012

Tvd 3x04 “Disturbing Behavior” - About Expectations

È assolutamente naturale farsi delle aspettative sugli altri, fa parte del necessario iato fra i nostri desideri, i nostri progetti e quello che nei fatti la realtà ci offre. L'altro, la persona a cui teniamo, è la primaria realtà in cui andiamo a impattarci. Qui, in questo episodio, le aspettative dei personaggi si scontrano con un “disturbing behavior”, anzi con i vari, in verità, comportamenti inquietanti degli altri.
Per esempio Caroline non si aspetta che Damon attacchi il padre, sebbene Bill l'abbia torturata e si confermi, in quanto appartenente alle famiglie dei fondatori, un nemico dichiarato dei vampiri, ancora più pericoloso perché dimostra di non poter essere soggiogato. Per Damon “disturbing behavior” è il suo secondo nome, la sua bandiera. Inoltre ha sempre dimostrato un certo sprezzo dei rapporti affettivi, se messi in relazione con le opportunità, belliche o no, del momento in atto. Era lui infatti che, quando la stessa Caroline fu trasformata in vampiro da Katherine, era più che propenso a ucciderla per risolvere il problema. Forse per lui un comportamento inquietante potrebbe essere “non” comportarsi in maniera da sconvolgere le aspettative … ma ci arriviamo con calma.
Caroline difende il padre attaccando Damon, in una delle più succose lotte con scambio verbale della stagione, apprezzata pure dal maggiore dei Salvatore. “Io sono più forte” “Ma io sono più incazzata!”. Impagabile Caroline mentre incita il padre a fare poche storie e a bere il suo sangue per guarire dal morso di Damon: “Cresci!”. Dolcezza, emotività, forza e sicurezza di sé la rendono uno dei personaggi più riusciti di questa serie. Soprattutto perché era la Cordelia della situazione, volutamente fastidiosa e negativa all'inizio, prima di essere trasformata in vampiro.

In quel di Chicago la famigliola degli Originari (addizionata dell'adottato Stefan) accompagna il velocissimo adattarsi di Rebekah ai tempi moderni. Klaus si aspetta lealtà da Stefan, ora che ha squarciato il velo che aveva posto nella sua memoria, soggiogandolo a dimenticare la loro amicizia. L'ibrido vuole un amico, un sodale, qualcuno che lo stimi, dandogli quel senso di accettazione che dai suoi fratelli gli è mancato. Possiamo essere tutti d'accordo che Klaus potrebbe essere un soggetto meraviglioso per gli studiosi dell'analisi comportamentale: è un pianificatore, un maniaco del controllo, con carenze affettive e deliri di onnipotenza. Ovviamente è simpaticissimo e molti di noi lo adorano, soprattutto grazie alla recitazione e al sorriso assassino di Joseph Morgan. Ma Klaus non si aspettava che il suo braccio destro ancora si riservasse uno spazio nell'anima, in cui l'amore per Elena salva ancora lo Stefan Salvatore che, nei decenni, aveva rigettato il sangue. Quanti di noi si aspettavano poi una Rebekah che pendesse dalle labbra di Stefan? Invece no! il suo intuito quasi soprannaturale le consente di percepirne la doppiezza e di provare la propria fedeltà al fratello. Una ragazza non così sentimentale.

Forse Jeremy non si aspettava da se stesso di essere ancora così legato ad Anna. Se non fosse per la sua sopravvenuta capacità di vedere i defunti, avrebbe lasciata seppellita nel suo inconscio la sua nostalgia irrisolta per la vampira. Bonnie però è il suo presente e sceglie lei. E Anna rimane un personaggio vibrante, a causa della sua eterna solitudine, come dimostra l'amore confermato nel tempo da parte dei fan.


Alaric è un gran bel personaggio, diciamolo. Un adulto incerto, dominato dal dolore della perdita (quella della moglie, quella di Jenna), ma disposto ad assumersi la sua responsabilità, come insegnante, come tutore dei ragazzi Gilbert. Nell'incertezza del suo ruolo, nel fallimento delle sue aspettative – anche quella di essere un Vampire Hunter decente – nasce un attaccamento alla bottiglia che ce lo fa sembrare molto umano. Questa sua carenza di certezze granitiche lo distingue dagli altri adulti, in genere propensi a dividere buoni (umani) da cattivi (vampiri), tranne che l'amore filiale trionfi, come per la mamma di Caroline e la mamma di Tyler. È infatti in veste di protettore di Elena che riprende Damon, invitandolo a smetterla di …. fare quello che sta facendo: “Perché sei qui … esattamente?” gli aveva già detto. Lui li osserva, mentre battibeccando si avvicinano sempre di più. Vuole preservare Elena dall'influenza dell'irascibile, imprevedibile, inaffidabile Damon Salvatore. Talmente inaffidabile – a proposito di aspettative –, che, ok, lo uccide. Di nuovo. Elena ci sta facendo il callo a rimanere accanto a un cadavere aspettando che si risvegli, grazie all'anello della resurrezione. Alaric non è disposto ad accettare il cocktail della pace da Damon, a tutto c'è un limite. Ci sono lezioni che il vampiro non ha ancora imparato, nonostante tutto: è solo quando tieni a qualcosa o qualcuno che soffri per le conseguenze delle tue azioni sbagliate. Senza affettività, non c'è il senso del peccato; Damon sta facendo i primi passi nella gestione dei rapporti, nonostante sia in giro da parecchio tempo, e quando qualcuno lo contraddice... succede di sicuro qualcosa di brutto. E quanto rimane male quando Alaric lo prende a male parole (una sola in verità) e se ne va! Il consiglio dei Fondatori, intanto, è costretto ad accogliere un nuovo, motivatissimo, membro. 


Elena in questo episodio sorride a Damon, mentre preparano il chili in cucina. Vi pare poco? È questo che lui fa, anche, vuole farla sorridere. Vuole essere sicuro che lei non crolli, dopo il rifiuto da parte di Stefan. Si sta insinuando con sempre maggiore slancio nella quotidianità della sua esistenza, costellata di perdite. E chi ama Elena lo nota: Alaric e Caroline, per dirne due. E la bionda, vampira, ma donna prima di tutto, avverte l'amica che Damon non si può cambiare, sottintendendo che in questa frequentazione Elena inevitabilmente presupponga una serie di valori base a cui una persona che voglia stare con lei debba sottostare. Non lo fa apposta, magari. Se in voi nascesse un rapporto nuovo, d'amore o d'amicizia, non dareste per scontato che, amando voi gli animali ad esempio o rispettando l'ambiente, lo facciano anche le persone la cui compagnia state trovando interessante? O sareste disposti a transigere? Tipo: “È tanto simpatico, fa niente che appena vede un cane gli dà un calcio...”. Non so se ho reso l'idea. Elena vuole trasformare Damon in un altro Stefan o semplicemente, in questa vicinanza crescente e così consolatoria, estende i suoi valori fondamentali anche a lui? Ma Damon le ricorda che 1° lui è ancora un mostro, 2° che in effetti è un vampiro e che 3° non è Stefan. Lei non si aspettava questo dalla persona a cui aveva trovato così naturale sorridere poco prima.


“Cosa c'è di sbagliato in te?” chiede Elena quando Damon, contraddetto una volta di troppo da Alaric, lo uccide. Cosa c'è di sbagliato qui? Damon non vuole essere allineato, dai processi mentali del suo unico amico e della ragazza che ama, agli schemi usuali, quelli che ognuno si fa per gestire i rapporti con gli altri nella normale reciproca convivenza. Perché è un vampiro o perché è Damon? Il sistema morale convenzionale di certo non trattiene chi è stato autoreferenziale per qualche cinquantennio. Alaric ed Elena, affezionandosi a un vampiro con problemi di gestione della rabbia, non si aspettavano che rigettasse il loro codice: “non uccidere il padre della nostra comune amica”, “non entrare sotto la pelle di qualcuna che ha già fatto l'errore una volta di innamorarsi di un vampiro”... Ma lui non vuole e non può sottostare agli schemi di chi lo vorrebbe diverso. Caroline qui lo dice “Non importa quello che fa, Damon ti è entrato nella pelle”. E sapevamolo. Che cosa dice di Elena questa attrazione inevitabile per lui? Che è umana, ricorda la saggia Caroline. Sempre Elena ha guardato al di là delle apparenze del fratello cattivo. Non ha visto solo gli effetti del suo odio – per il fratello, per l'aver dovuto perdere la sua umanità, per chi gli aveva tolto Katherine e per Katherine stessa – ma anche le cause del suo amore sofferente. Al di là di una sua scelta cosciente, Damon è per lei come una malattia che non si può contrastare, ma per la quale Elena non è pronta. Eppure lei non getta la spugna nemmeno con Damon, nonostante i suoi limiti e i propri: è questo il suo segreto.

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