Klaus ha bisogno delle sue adorate bare, perché i legami con i
familiari che lo odiano sono fatti anche di uno strano e contrastato
amore; Bonnie scopre di aver bisogno di sua madre, nonostante tutto;
Tyler ha bisogno del suo libero arbitrio, in fondo, e il dolore è un
prezzo che è disposto a pagare; Caroline ha bisogno di suo padre, il
torturatore; Damon si cimenta con il bisogno, inconsueto per lui, di
proteggere il suo amico Alaric; Meredith ha bisogno di sangue di
vampiro; Elena ha bisogno di rivelare al suo ex che ha baciato Damon:
è più forte di lei; e Stefan avrebbe tanto tanto bisogno di non
provare ancora emozioni.
E invece le prova. Nonostante il male che ha
fatto a Elena, anche solo spaventandola a morte in auto nell'episodio
precedente, avrebbe sicuramente preferito saperla ancora fedele alla
memoria del loro rapporto. Come sono umani questi vampiri!
È un episodio caratterizzato da alcune notevoli interpretazioni: Bonnie, nel suo
sogno, fa davvero venire la claustrofobia, Stefan, con il suo volto
scolpito nella pietra e il suo andarsene senza parole, alla
rivelazione di Elena (guardate il bel tumblir) sul fatto di aver baciato Damon, fa dolere il cuore. Quasi quanto la
volta della telefonata muta, nella 3x01. È il suo bisogno di Elena
che pulsa, nonostante la pretesa durezza. Il bene, la felicità per
lui, che si erano coagulati nella persona di Elena, nonostante l'idea
che la vendetta sia il bene più prezioso, continuano a vorticare
intorno a lei. Lui e Klaus non sono poi così diversi: entrambi
negano di essere determinati dal loro bisogno di essere amati. Klaus
fa mostra di preferire il controllo (leggi: “mania di controllo”)
all'amore dei suoi fratelli, e intanto smania finché non riesce a
riottenerli, Stefan sta lasciando di nuovo lentamente il posto alle
vibrazioni emotive.
Avete notato come Stefan viene colpito quando Klaus gli
chiede quanti amici gli siano rimasti? E la fedeltà di Elena e la
lealtà di Damon sono quegli elementi senza dei quali … beh, non è
la stessa cosa. Paradossalmente però scopre che quelli che lo amano,
ancora lo amano; perché Elena ancora gli è legata, nonostante abbia
baciato Damon e che il fratello lavora sempre per lui e con lui, al
di là di tutto. Non era stato lui ad affidargli Elena, del resto? E
mo' che vuole??
Chi non vorrebbe essere duro, pronto a tutto, armato contro il
proprio nemico, capace di contrastarlo? E invece ci si ritrova
atterrati, feriti, vicini alla morte. Bisognosi. E più ci si ribella più la
scheggia di legno si avvicina al proprio cuore di vampiro. Abbiamo
bisogno di qualcun altro, noi così potenti, qualcuno che, più
debole e disarmato di noi, ha però il potere di toglierci tutte le
schegge dal cuore. Lo devi offrire il cuore, lo devi scoprire per
fartelo guarire: queste sono le emozioni. È rischioso però, perché
tolto il legno, da chi ha frugato a mani nude sul tuo petto inerme,
ecco che un'altra ferita arriva, più profonda, meno tangibile, ma
non meno dolorosa. "Ho baciato Damon". Esporsi alle emozioni è questo: rischioso, ma
inevitabile. Se vuoi vivere. E non solo sopravvivere come guscio duro
di un cuore morto. Affrontato questo duro prezzo, la realtà ci si
rivela: “Tu sei migliore di noi”. In fondo è vero. È lei che li
ha “mossi” davvero i fratelli Salvatore, dopo innumerevoli
decenni trascorsi a girare intorno alle proprie ferite.
La prima cosa che mi ha fatto davvero ridere, comunque, è stato come
Damon, dopo aver attirato l'attenzione di Elena con la postura e la
posizione del corpo (maliziosamente ravvicinate per i normali
standard americani) ed averla beneficiata di un paio di
espressioncine da faccia da schiaffi, assesta un fantastico colpo al
suo desiderio di controllare la situazione. La sputtana con Bonnie
“Ci siamo baciati. Ora è strano”, e se ne va lasciando tutt'e
due a bocca aperta. Magnifico come sempre.
Il contraltare perfetto del fratello, ombra oscura e dolente di se
stesso.
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