“Mi sta bene che voi due stiate insieme, ma solo se ti rendi conto di che tipo di persona stai frequentando”disse un giorno Caroline Forbes. In questi due episodi le superne potenze (leggi: gli sceneggiatori di tvd) hanno deciso di lavorare infatti sulla consapevolezza, e non solo su quella di Elena Gilbert.
Katherine Pierce, dopo essere stata salvata da una caduta definitiva, e netta come tante altre sue scelte, non è contenta del coinvolgimento relativo di Stefan, ma soprattutto, nel suo tentativo di restituirgli il favore, lei tocca il giovane Salvatore sul vivo: il suo tentativo senza requie di fare il bravo, parte da un disagio personale mai superato; è carino che se ne incarichi proprio lei. Comunque, come mai è attratta sempre da persone come Elijah e Stefan? È interessante, nevvero?
Elena va da Aaron e lo scopre addolorato per la morte di Jesse, che lei stessa ha ucciso. D'accordo, lo ammetto, mi fa impressione: questa è la stessa Elena disperata perché aveva ucciso il cacciatore, alla sua prima volta? Questo fare di necessità virtù quanto la sta cambiando? Ammette con Aaron che lei non supera i suoi problemi, anzi essi la seguono. E poi scopre che Wes è il suo tutore da quando è morta sua zia Sarah, l'ultima sua parente in vita. In quel momento Elena vede Aaron come uno nella sua stessa condizione: come attorno a lei (quasi) tutti sono morti, così è per Aron. C'è la percezione di un'ingiustizia e la necessità di reperire la forza per superarla e andare avanti. Penso che si debba parlare di questo, di come si gestisce una faccenda così: come faccia Aaron, come faccia Elena, ma soprattutto come faccia Damon. Come sopportare le ingiustizie della sorte e rimanere uomini?
A questo punto se questa è la domanda, anche Kat e Stefan dovrebbero essere coinvolti nell'indagine. Quale ingiustizia è più democratica di quella della morte, che colpisce tutti? Kat aveva provato un'elegante ma vigliacca uscita di scena. Stefan cerca disperatamente di fare la cosa giusta fino al prossimo crollo.
“Vivi nel presente. (Invece) devi vivere per il futuro. (…) Pensa alla tua vendetta. Usa l'immaginazione.”Questo è l'insegnamento che Enzo impartisce a Damon, è lui a introdurlo al gusto freddo della vendetta, quasi come fosse un mezzo per difendersi dall'ingiustizia, una terapia per non impazzire.
Elena è davanti a una strana biforcazione fra il suo presente e il suo passato: un padre gentile e amorevole che si rivela essere stato un torturatore e un fidanzato vampiro killer che è gentile e amorevole. Se quelli che ti accade di amare, che credi di conoscere nascondono orribili verità puoi fare altro che amarli lo stesso? Il padre di Elena si è sacrificato perché lei vivesse, in quella maledetta macchina in fondo al fiume. Lei si è innamorata di Damon sapendo già chi era, vedendo altro in lui oltre la cortina fumogena delle apparenze e dopo che lui aveva dimostrato quanto tenesse a lei al di là di tutto.
“La gente è piena di sorprese”: e sì, accidenti. Il padre l'ha fatta uscire da quella macchina in fondo al fiume dandole la precedenza; Damon le promette che la farà uscire da quella prigione e lei può credergli, ha tutti i motivi per farlo. L'amore che le persone importanti per lei dimostrano e la loro moralità prendono strade del tutto divergenti: che impatto ha questo su di lei? Che impatto avrebbe su qualsiasi persona? I bambini che vivono una realtà così, amano anche chi li ama male, persino se quell'amore si esprime a botte, è un meccanismo di sopravvivenza, ma Elena è adulta, un'adulta che divenendo vampira, ma anche prima, vivendo le circostanze che le sono toccate, ha dovuto cambiare le sue concezioni, soprattutto quando quelle nefandezze che le parevano imperdonabili prima si è trovata lei a commetterle. Questo cambiamento non è questionabile?
Damon, riguardo alla speranza che Stefan venisse a salvarlo ricorda: “per il primo anno ho pensato che mi avrebbe salvato. Ma non l'ha fatto. E quando sono fuggito, non mi è sembrato il caso di dargli un'altra cosa per cui sentirsi in colpa, perciò non gli ho mai parlato di ciò che è successo qui”. Lui fa così, va avanti, non grava il fratello, cercando di non dannarsi, almeno esteriormente, riguardo alle proprie colpe, e quindi non trova conforto nel crogiolarsi nel risentimento sulle mancate responsabilità di qualcuno a cui tiene.
Nel frattempo mi viene da notare la recitazione di Ian: gli occhi innocenti di quando si ritrova nella cella con Enzo, e quelli amari, doloranti per quell'innocenza persa di quando spiega a Elena quello che è stato. In tre mesi di morte continua Stefan è riuscito a resistere alla tentazione di spegnere le emozioni grazie al pensiero di Elena, anche grazie alla speranza che lei e suo fratello, del cui affetto non può dubitare, venissero a liberarlo. Damon, quando alla fine aziona lo switch off, depone ogni speranza che la sua anima possa sopravvivere alla responsabilità di non aver evitato la morte del suo unico amico.
“Damon, ti amo. Ti amo e queste persone ti hanno torturato per cinque anni. Qualunque cosa tu abbia dovuto fare, non m'importa”.
Sulla verità, sul significato, sulle implicazioni di questa frase di Elena si fondano questi due ultimi episodi prima della pausa natalizia, sul versante Delena, ma non solo, perché qui la questione non è solo fra loro due, ma intacca il nocciolo duro della questione morale in The Vampire Diaries. “Sarei arso vivo o mi avrebbero catturato di nuovo. Non mi si sarebbe mai più presentata un'altra occasione di fuggire. Così scelsi di salvare me stesso.” Sapeva che se avesse voluto salvarsi, non gli sarebbe più dovuto importare di Enzo. E così veniamo a sapere un po' di più chi è il Damon Salvatore che incontriamo nella prima stagione. La frase successiva “Dopo di che tutto è andato bene” è come una lapide su quel giovane Damon idealista, sul soldato della Guerra di Secessione che aveva disertato per un animo naturalmente ribelle, sul giovane innamorato della vampira Katherine. E Kat era rimasta ancora, dopo la controversa cura di Lexie, la luce di Damon. Spenta quella, una volta saputo del suo tradimento, rimane un'immagine, quella del Damon disperato abbracciato da una ragazza che lo comprende, la ragazza di suo fratello: Elena. E il resto è storia. In quella cella Elena, una Elena tutto sommato abbastanza fredda, conosce di più il suo fidanzato, quello a cui ha concesso una perenne uscita gratis dal carcere nel gioco dell'oca.
“Everything was fine” sussurra Damon, due volte. Dietro questo “fine”, dietro questo “bene” c'è non solo il piccolo universo personale di Damon, o di Damon ed Elena, c'è tutto il dolore, la colpa, l'ingiustizia: l'angoscia di chi ha subito il male, quella di chi lo ha compiuto. L'orrore di qualcosa che non dovrebbe essere esistito per poter mantenere quella dolcezza negli occhi che in Damon è risorta quando ha incontrato Elena. La saggezza, la moralità è conservare e preservare il bene una volta che ci si imbatte, puntarci tutte le energie, non pretendere nulla e gioire della sua esistenza. Ma il male compiuto? Può essere davvero perdonato? Si può davvero fare come se non fosse mai avvenuto? E a quale costo? Damon è stato costretto a sollevare il velo. E tutti sappiamo che non ancora non ha finito. (continua - che i due pezzi li ho scritti di seguito)
Aaaah!
RispondiEliminaTanto per cominciare: FINALMENTE!
Ho riguardato spesso gli episodi (QUESTI episodi) da quando TVD è andato in pausa, ma non erano completi... mancava il tuo POV!
Te lo dissi ai tempi che fremevo dalla voglia di sapere 'come' avevi visto tu proprio questi episodi.
Non vedo l'ora di leggere il seguito, ma intanto:
che abbiano appena iniziato a grattare la superficie di quella corazza che Damon si è messo addosso, mi pare ovvio... quello che mi è meno chiaro, invece, è se i personaggi saranno in grado di affrontare quel che verrà fuori dal famoso vaso di Pandora.
Fatta eccezione per Elena (su lei non ho dubbi, non ne ho più dopo la dichiarazione "not sorry"), mi sono ritrovata a chiedermi come colpirà lo svelare il vero Damon agli altri.
Hai parlato degli occhi di Ian, di come è riuscito a colorare di ulteriori sfumature il Damon pre-torture e quello post, ed è vero. C'è una fragilità tremolante, un'insicurezza surreale negli occhi del Flashback che per noi, abituate al Damon di oggi (ed intendo dalla season 1), è affascinante.
Personalmente mi sono ritrovata col cuore infrante nel vederlo così uguale e diverso.
Poi ho fatto un pensiero "se ha sorpreso me, che l'ho amato sin da subito e che di lui ho visto ogni lato e credevo non sarebbe più stato in grado di stupirmi... cosa accadrà quando uno Stefan o, perché no, una Caroline apprenderanno di questa sua fetta di vita?".
Le reazioni al medesimo sono state contemporanee e contrastanti: mentre una parte di me partiva a razzo su Marte per l'eccitazione, l'altra veniva schiacciata dal terrore.
Perché se TVD mi ha insegnato una cosa, è che quando si tratta di Damon c'è da sudare e aspettare.
Non avverrà tutto e subito, nessuno degli altri esclamerà "Perdincibacco! Ma quindi mi sono un po' sbagliata sullo dimonio"... anzi... ho come il sentore che ci sarà un moto generale di "Ha spento le emozioni ammazzando l'unico amico che si era fatto? Beh, è Damon, che ci si aspettava facesse?"
Però, però... sai che c'è?
Ho capito pure che poco me ne importa, mi stanno offrendo una finestra sull'anima di un personaggio che ha surclassato (o quasi, sicuro c'è un ex aequo ) il solo altro vampiro della mia vita: Spike.
Ho intenzione di approfittare dell'opportunità e non vedo l'ora di sapere che strada si prenderà, certo è che ogni volta che penso che più di così non potrei amare Damon, più vengo sorpresa...
Ma bando alle ciance, dammi il seguito!!!!
Magnifica!
V.
Carissima amica coi gusti assolutamente spiccicati ai miei ... <3 l'altro commento segue. Come diceco anche a Mammaesme, il mio cuore delena continua a sperare il meglio per Elena e Damon, ma pure che questo lavorio narrativo che non disdegna di sfiorare la profondità continui. :)
RispondiEliminaQuesta secondo me era una puntata molto controversa. Forse una delle più controverse di tutta la stagione.
RispondiEliminaVedo infatti ke anke tu nel commento poni molte domande a cui nn si riesce a dare una risposta xchè nn esiste.
Personalmente mi ha deluso il discorso sulla vendetta di Damon ke ha mantenuto fino ad ora,fino ad Elena,a quella luce ke sembrava aver ritrovato. Come personaggio ha fatto un percorso ke è iniziato il giorno ke è uscito da quella cella..xchè il Damon ke abbiamo conosciuto alla prima stagione proviene da li e nn dal 1864. Quindi sono d'accordo sul tuo punto sull'innocenza negli occhi di Damon ke c'era prima di spegnere tutto. Secondo me l'ha persa x sempre xchè certe cose te le porti nella pelle x sempre ma io credevo ke con Elena avesse ritrovato la luce.
Forse l'ha fatto ma nn del tutto e credo a questo punto ke il suo percorso ancora nn sia finito.
Tanto di cappello a Ian x la recitazione..quest'anno si sta superando!
Kat e Stefan..nn lo so. A me Stefan proprio nn lo tollero sta stagione,spero ke si riprenda!!
Un velo pietoso su Miss Ipocrita Caroline!!
un bacio..vado a leggere l'altro commento!
Maria