lunedì 30 dicembre 2013

The Vampire Diaries 5x10 "Fifty Shades of Grayson" – About Forgiveness

Abbattere il muro a pugni non è desiderio di sofferenza, di punizione, non è rabbia, non è desiderio di incrinare e distruggere la montagna di ingiustizia che ti schiaccia, è procurarsi una leva per aprire quella maledetta cella e andare a liberare Elena, perché l'urgenza che non debba subire quello che lui ha subito non lascia spazio ad altro. Eppure forse, dall'espressione che Ian dà a Damon, è anche tutto quello di prima.



Katherine si adopera per fare un po' di psicoterapia a Stefan affinché lui superi il suo disturbo da stress post-traumatico, e lo aiuta a focalizzare come il suo problema non sia il dolore fisico da annegamento continuativo in cassone di metallo, ma il non essere capace di sopportare la rottura con Elena e la sua felicità con Damon. Usa la propria vulnerabilità e persino il proprio cupio dissolvi come un'arma: è davvero una ragazza creativa. La terapia non ha solo il bonus aggiuntivo di finire a letto, fra i due ex (molto ex), ma ha anche il surplus di essere double-face, cioè non serve solo a Stefan, ma anche moltissimo a Katherine che ritrova un motivo per vivere e, poco dopo la tinta per capelli, mentre beve cavolo crudo frullato si chiede subito se sia possibile essere perdonata. Ovviamente una notte di sesso a conclusione di uno stress è come una rondine che non fa primavera e così la base deve essere più solida perché una storia possa continuare.
È comunque rimarchevole e per quanto mi riguarda abbastanza stupefacente che lei, sia all'epoca del legame con Elijah sia ora con Stefan, si trovi a parlare di perdono; ma perché? Siccome i due ganzi hanno una presunta struttura morale si pone il problema, se no non se lo sarebbe posto? E ancora, come mai le piacciono i tipi così? Sta parlando di una dinamica psicologica da manuale che le possa permettere di continuare l'affaire, oppure le importa sul serio di essere perdonata? È come se fosse l'interfaccia ironica dello stesso problema di Damon. Si può perdonare il male compiuto? E la nostra Kat, con il compito di risollevare la tragicità di questi episodi, sta replicando il refrain con un tono più lieve. Povera Nadia, che pensa che lei cerchi il suo perdono di figlia.

E anche Elena, con i suoi ricordi di bambina, ricollega il Grayson Gilbert che lei conosceva al dottor Mengele dei vampiri di cui le sta parlando l'essere legata a un lettino.
Wes – Sai che Aaron Whitmore ha pensato tutta la sua vita che la sua famiglia fosse perseguitata da una maledizione di morte? A quanto pare quella maledizione era il tuo fidanzato che uccideva sistematicamente ogni membro sul suo albero genealogico. Sono curioso, come si fa a giustificarlo?
Elena – E questo, trattenere le persone contro la propria volontà, torturandole, questo come lo giustifichi?
Wes – Scienza. 
“Scienza” è una scusa, ovviamente, e anche una scusa volutamente polemica, dato che oggi la questione è quantomai attuale. Facciamo finta che i vampiri sono come le cavie animali: Elena ricostruisce che suo padre, che voleva “sconfiggere le malattie, curare il cancro e salvare il mondo”, aveva salvato una bambina grazie alla tortura dei vampiri. Suo padre è un mostro o un salvatore? In questa fase “revisionista” come regge lo stress di mandare all'aria tutto ciò a cui teneva e in cui credeva? Brucierà il diario, al diavolo il padre, non c'è nulla che possa fare adesso, perché adesso quello con cui vivere, quello che deve perdonare è Damon. La domanda accantonata intanto è sempre quella: il fine giustifica i mezzi? E diventa: avere e amare Damon mi costringe a sorvolare su tutte queste stragi? Sì.

Damon fronteggia Enzo: non dà spazio ai ricordi, alle scuse, vuole Elena e basta: il bene, la giustizia, il senso sono semplicemente lei. La sua crudele vendetta, l'uccisione di tutti i Whitmore durante gli anni, era solo un amaro pareggiamento di conti con un destino infame. Nell'impossibilità di disfare quanto fatto, portare a termine il progetto concepito in cella era come onorare un rapporto di amicizia, come vendicare la sua innocenza perduta, ancora, di nuovo.

Matt. Meno male che c'è lui: un bancomat di umanità: vai, chiedi e lui dà, chiunque e di qualunque natura tu sia. L'empatia ha il nome di Matt Donovan ora, perché la natura della simpateticità di Elena è da riconsiderare.

Nota veloce fra un dramma e un altro: Stefan che chiede a Damon: “È stato il tuo compagno di cella per cinque anni, l'hai lasciato morire, è tornato e tu sei del tutto imperturbato?” di psicologia non se ne intende, il cretino; Stefan che dice ad Aaron: “Non tutti i vampiri sono come mio fratello”. Non ci caschiamo, gente, qui il punto non è colpevolizzare Stefan per il fatto che approfitta di tutte le occasioni per non immedesimarsi con Damon e per poter sentirsi migliore di lui, la faccenda qui è la stessa di Caroline: l'elastico si tira perché prima o poi possa scoppiare il caso e il rapporto fra fratelli si risolva o si rompa una volta per tutte (speriamo la prima) e perché la tentazione del moralismo sia superata.

Però, non facciamola facile, la questione è irrisolvibile comunque, perché Damon ha effettivamente lasciato a bruciare il suo migliore amico e ha davvero ucciso persone innocenti: lo sappiamo noi e lo sa lui. Noi sappiamo quanto gli importasse di Enzo e possiamo valutare quando ad Aaron dice: “Se menti, userò i pollici per cavare quegli occhietti tristi dalla tua testolina triste”. Una maggiore capacità empatica (rispetto a quella elementare di Stefan) gli rende possibile percepire la tristezza del ragazzo (imputabile a lui soltanto) ma lui, che colpisce un muro solidissimo facendosi del male pur di poter raggiungere il suo fine, glieli caverebbe davvero gli occhietti se questo servisse a salvare Elena. “I will always choose you”. Quel muro potrebbe essere il suo cuore e lui lo farebbe a pezzi lo stesso.

La scena finale fra Enzo e Damon: lui lo salva e gli dice che sono pari. E riceve in cambio, dopo un dialogo intensissimo, una definizione di sé. “Anche se ti perdonassi, Damon, questo ti renderebbe una persona meno orribile?” Non chiedeva nulla a parole e ottiene un'immagine, una gabbia all'anima, una condanna. Che duole di più perché Enzo non lo uccide e va via. "Monster".

E veniamo a loro, Damon ed Elena: “Cento pagine di torture orribili, e tu trovi l'unico episodio felice”. Sta parlando del diario di Grayson o di sé stesso? Elena fa una variante del gioco di Pollyanna, trovando qualcosa di buono a tutti i costi oppure sta trovando il fine buono per giustificare dei mezzi orribili? “Lui è mio padre non posso non difenderlo” ma anche praticamente 'ti amo e non posso non difenderti'. Elena è a un punto della sua evoluzione personale nel quale le cose la portano, la trascinano: alla fine non ha scelta.
L'amore giustifica tutto? Non è un dramma risolvibile: l'amore, essere amato e amare, cambierebbe Damon? Cambierebbe Katherine? Forse sì. Io penso di sì, per quanto questo non salvi tutto, la salvezza è un'altra cosa che viene da un amore più puro e più alto, però l'amore di cui possiamo disporre, che possiamo coltivare e espandere con le nostre forze sempre da lì viene e quindi sì, può cambiare le carte in tavola. Intanto però Damon parla del passato e quello chi può davvero cancellarlo? 
E così ...
“Scelgo di non dover pensare a come tu possa sentirti ogni volta che un fantasma del mio passato ci fa visita. Scelgo di risparmiarti di dovermi difendere per ogni cosa orrenda che io abbia fatto. (…) Non cambierò ciò che sono. Non posso. Ma mi rifiuto di cambiare te”. 
La forma più alta di amore per Damon è non “sporcare” Elena, non cambiare l'Elena che lui ha conosciuto, che ha amato anche per la sua purezza, diciamolo, per la sua bontà. L'oscurità ama, ha una straziante nostalgia per la luce: l'orgogliosa rivendicazione di sé è solo un travestimento. Damon non “può” cambiare ciò che è, non dice che non “vorrebbe”, di certo però non vuole offuscare la luce della sua vita perché non potrebbe perdonarselo. Eppure Damon, anche, si punisce privandosi di lei. “Smettila di difendermi”, vuole dire: non posso essere difeso per tutte le cose orribili che ho fatto: sono un mostro. Questa è la cosa più simile a un'ammissione di colpa che forse potremo ottenere. Chi può davvero perdonare il male? Chi difende la giustizia, che è una esigenza umana profonda? Chi può vedere davvero il cuore delle persone? come Grayson Gilbert? come Katherine Pierce? come Damon Salvatore?
Nel cammino della vita l'esperienza dell'amore e soprattutto dell'essere amati sono la via maestra che permette di stare di fronte a se stessi con verità, non scandalizzandosi della capacità di fare il male ma con il coraggio di ricominciare”. (Deus caritas est)

4 commenti:

  1. Mamma mia ragazza,tu con le parole ci sai proprio fare!!
    Come ho accennato già nell'altro commento questi ultimi episodi sono stati molto controversi,io direi anke complicati.
    Al centro c'è la moralità e quindi hanno fatto girare tutto intorno a Damon. Ribadisco ke la scoperta della sua vendetta è stata un delusione come percorso del personaggio xò nella scena con Enzo e Elena ho provato tristezza x lui.
    Questo ragazzo ha sempre sofferto. Ha perso la mamma ke era piccolo,è cresciuto con un padre ke nn lo capiva e lo maltrattava. Si è innamorato di una donna ke in realtà lo tradiva,è diventato immortale ed è sempre stato solo. Alla fine è stato pure torturato e x scappare ha lasciato il suo amico a bruciare e lui ha spento tutto.
    Non credo ke lui riuscirà mai a superare tutto il dolore provato e ke si porta ancora dietro..se lo trascina dietro a volte buttandolo anke addosso agli altri,facendogli soffrire o uccidendo.E' proprio questo dolore ke ancora sente ke lo porta a perseverare nella sua vendetta,ad affrontare Enzo facendo passare il loro passato passato ma nn è cosi facile e lui ha dovuto sentirselo schiaffeggiare in faccia. "Sei un mostro".
    Tu chiedi se l'amore può cambiare le persone,se può bastare. Io ti risponde ke x me è cosi ma noi dobbiamo essere x primi predisposti a volerci far cambiare,se noi nn lo vogliamo l'amore solo nn basta.
    E qui si arriva al break up,secondo me. Damon lascia Elena xchè lui nn vuole cambiarla,nn vuole toglierle quella innocenza e compassione,quel voler trovare sempre il positivo in tutto e tutti ke lui ormai ha perso troppo tempo fa. Ma..Damon lascia Elena xchè lui nn è pronto a cambiare. Certo dice ke nn può e sicuramente quello ke è stato è stato ma io credo ke x quanto il gesto di Damon è un sacrificarsi x il bene della donna ke si ama è anke una vigliaccheria.
    Lei gli dice ke lo ama lo stesso..è vero tenta di giustificarlo x le torture ma lei lo ama punto. Damon questo nn lo accetta,nn accetta ke qualcuno lo possa amare anke sapendo ke è un "mostro" xchè è lui il primo a nn amarsi e a nn perdonarsi. Si è sempre preso le sue responsabilità ma ora è come se si tirasse indietro prima ke lo possa fare lei.
    Cmq la scena è stata memorabile..Ian superlativo!!
    Alla fine del tuo commento mi sono commossa!!Ora nn ci resta ke attendere solo il 23 gennaio!!
    Tanti auguri di buon anno!!Un bacione
    Maria

    p.s Il comportamento di Stefan nn ha parole!!Ipocrisia allo stato puro!!

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  2. Oh, ecco! Scema io!
    Inizio dalla fine, che poi è solo l'inizio... vabbé, tralasciando i giochi di parole, resta lui: Damon.
    Mai come in questi episodi il riflettore è stato puntato su lui uomo-vampiro.
    Ci hanno rivelato le motivazioni alla base del suo SO, ci hanno spiegato per quale ragione Damon ha rinunciato al fardello della propria umanità.
    Stefan ci ha rinunciato (2 volte) per poter non soffrire della propria natura da ripper; Elena per non impazzire di dolore; Damon... per salvarsi la vita.
    Avrebbe dovuto scegliere se stesso o l'amico... ed ha scelto l'amico.
    Per come la vedo io, il Damon S-on sarebbe morto lì, con Enzo, il solo modo per lasciarlo ed andarsene era non avere più nulla che lo tenesse legato a lui, quindi ha spento la sua umanità ed a quel punto non c'era più scelta da fare. Non c'erano remore, sentimenti, preoccupazioni, solo fuoco e libertà.
    Nonostante ciò, però, lui ha mantenuto fede alla promessa di vendetta, umanità attiva o meno, Damon ha dato la caccia a tutti i Withmore... ed ha continuato anche quando, per chiunque altro, non ce ne sarebbe stato più motivo. Ma Damon non è e non sarà mai "chiunque altro". Damon è Damon. La sua parola vale più delle sue azioni, se dice una cosa la farà.
    Non importa quanto felice fosse in quel momento, c'era una vendetta da portare avanti, la memoria di un amico da celebrare.
    Ammetto di aver faticato ad accettare questa svolta, io, come Elena, stavo vivendo l'idillio del Damon innamorato, cambiato, maturato, ammorbidito dal suo primo "I love you, Damon". La notizia di lui che sgattaiola per uccidere qualcuno a miglia di distanza mi ha lasciata di pietra... ma poi ho capito. Ho capito che non era un aspetto di Damon in contrasto con chi era diventato, anzi! Questo suo continuare ad uccidere era proprio il chiaro ed evidente segno di quanto Damon sia se stesso, no matter what.
    (divido in due, se no non me lo prende)

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    1. Lui non si preoccupa di cosa dicono gli altri perché non è a loro che deve rendere conto.
      Non importa quante Caroline, Lexi e, ahimé, Stefan si porranno sul suo cammino per mostrargli la strada maestra e fargli notare che pessimo individuo sia, per lui esiste solo una persona in grado di demolirlo e su cui pesa un giudizio costante: se stesso.
      Non reagisce alle critiche o alle brutte parole che CHIUNQUE in quel di MF gli vomitano addosso, semplicemente perché non dicono nulla di nuovo rispetto a quello che lui pensa di sé.
      L'incontro con Enzo, però, lo colpisce in una maniera che non è chiara subito, bisogna rimuginarci sopra un po'. Le parole dell'amico, i suoi sguardi, le sue frecciatine, sono tutte provocazioni che servono a far capire a Damon una cosa soltanto: ha fatto entrare nella sua vita una persona a cui DEVE rendere conto.
      Improvvisamente realizza che Elena sarà sempre e per sempre vittima del "monster" che lui si è ben curato di conservare.
      Anche Enzo parla in virtù del Damon che lo ha abbandonato nel fuoco, lui non conosce il resto della sua vita. Non avrà fatto da cavia per altri 60 anni, ma questo ha reso il vampiro un uomo libero?
      La sofferenza di Damon non è stata fisica, ma c'è stata. Ha passato 60 anni a macerare nel proprio tormento e, ditemi quello che vi pare, ma non ci sono tagliuzzamenti o annegamenti in grado di reggere il confronto.
      Damon si è liberato solo della gabbia in cui era rinchiuso per finire intrappolato in un'altra, e ben più dolorosa, prigione: la sua esistenza.
      Lui non cerca empatia o commiserazione, è la ragione per cui ANCORA cerca di preservare il fratello (cretino, concordo) dai dettagli di quello che ha subìto.
      Il ragazzino per 3 mesi ha fatto gluglu, al sicuro in una cassaforte, Damon è stato massacrato fisicamente per 5 anni e psicologicamente per altri 60... eppure non ha detto a nessuno cosa ha vissuto, non è uscito piagnucolando "volevo che fossi tu", anzi "Oh, sai... è passato il momento... e via".
      Damon non è in cerca di perdono, non è in cerca di redenzione... ma diamine, vuole un po' di pace.
      Al momento crede di poterne avere un po' salvaguardando la cosa più pulita della sua esistenza: Elena.
      Più in là, forse, capirà che per stare bene deve accettare chi è, chi è sempre stato... e non serve che lo dica io che non ha nulla a che vedere con il 'monster' a cui tutti pensano di essere superiori...
      Grazie mille Antonella! Mi serviva proprio leggere le tue analisi!
      Fantastica! Baci,
      V.

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  3. Maria, Venere grazie infinite dei vostri commenti, mi illuminano su aspetti che mi fanno ammirare il personaggio di Damon ancora di più: "Damon questo nn lo accetta,nn accetta ke qualcuno lo possa amare anke sapendo ke è un "mostro" xchè è lui il primo a nn amarsi e a nn perdonarsi."

    "Damon si è liberato solo della gabbia in cui era rinchiuso per finire intrappolato in un'altra, e ben più dolorosa, prigione: la sua esistenza. " Sto riflettendo sul fatto che questa svolta, questa sua coerenza con la persona che ritiene di essere, procede nel percorso più oltre di quanto forse abbia fatto anche Spike. Il che è tutto dire. Molto dipende dall'approdo e non essere certi di come lo cose andranno a parare è già una bella cosa, un buon motivo per seguire una serie che già amiamo. Buon anno a voi! <3

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