martedì 8 aprile 2014

Tvd 5x16 "While You Were Sleeping" – About Growth

Elena, in preda al veleno di licantropo instillato col virus, ha allucinazioni riguardo alle sue peggiori paure. Vediamo quali sono: che i suoi amici non la conoscano davvero, dato che non riescono a distinguere lei da Katherine. Nella sua immaginazione carica i comportamenti, ma comunque fra le cose che non farebbe mai ci sono spogliarsi – che poi diamine, è rimasta in maglietta, dai! – ballando su un bancone davanti a una folla danzante e bere alcolici insieme e davanti a quella piccola montagna di un fratello/cugino minorenne. La riflessione che mi sorge spontanea è che però in questa sorta di ricapitolazione onirica su quanto successo nelle ultime settimane, a tema non sia solo quanto i suoi amici la conoscano, ma chi in effetti lei sia e voglia essere

Nell'ultimo commento cercavo di riflettere sulla differenza fra moralismo e moralità; ora, questi comportamenti a me non sembrano particolarmente gravi, (sarò io il problema, non so!) Seconda cosa, si scandalizza che Stefan non la conosca abbastanza se non capisce che lei non avrebbe mai potuto approfittare della sua vulnerabilità. Qui la capisco di più, anche se insomma, pur se con un po' di ritardo, proprio questo comportamento ha svelato l'arcano alle eccelse menti investigative di Stefan e Caroline; terza paura: che Damon e Stefan si odino di nuovo. E questo sogno di pacifico e dolce menage a trois sa molto di Elena Gilbert.
In generale il profilo che si può trarre da questo ritratto è quello di un'Elena che sta tirando le fila di chi è, nel tentativo di porre in continuità la persona che vuole essere ora con quella che era sempre stata. Si mangia le mani di aver perfino perdonato Kat sul suo penultimo letto di morte: tentativo di ridefinizione dunque, e in questo contesto poi dovremmo probabilmente inserire la sua difficile decodifica del rapporto con Damon, perché questo è in fondo l'obiettivo.

Poi Luke, bel bello, se ne entra nel dormitorio universitario in teoria chiuso al pubblico ed Elena, in preda alla fame, sta per trasformarlo in vampiro, insomma lo sta per uccidere – lei, proprio lei – quando scopre i segni di morsi di Kat che usava il ragazzo come riserva personale. Qui è per opposizione che rimane folgorata e desiste: si sarebbe comportata come la sua sosia malvagia. Tutta l'angoscia di essere un mostro ritorna, e “mostro” ha un significato morale, la brama del vampiro è l'uso spregiudicato degli altri per i propri fini, per le proprie cupidigie
Nell'episodio precedente era stata Caroline a rivendicare il suo diritto alla complessità a Tyler che le diceva che tutti si aspettano il meglio da lei: “Perché essere la brava ragazza mi viene cosi' facile? Beh, indovina un po', Tyler. Non lo e'. Sono un vampiro. Ho gli stessi tuoi impulsi. Quindi sì, posso fare anch'io degli sbagli nella mia vita”. Gli sbagli insomma sono compresi nel pacchetto – perdonatemi, ma sento il bisogno di ricordarvi ancora che qui i vampiri sono solo metafore per le persone: in proporzione, che so, ammazzare qualcuno equivale a farsi fare una raccomandazione o trattare a schifo uno che ci sta antipatico. Dunque forse pure Caroline, grazie a Klaus, è arrivata al punto di capire che la questione non è la coerenza. Qui, in modo correlato, questa scena con Elena serve a ricordare che l'errore è sempre alla porta, perché la parte oscura non smette di pulsare (nei vampiri come in noi), e serve anche da contesto alla successiva rivelazione di Damon. 
Nel dialogo al telefono con lui successivo alla scena con Luke, Elena in preda alla disperazione soffre per il male che potrebbe aver fatto: teme di aver ucciso lei Aaron, non può accettare un'altra spersonalizzazione, essere mossa da fini eterodossi rispetto al suo libero arbitrio: dopo essere stata in switch off tanto tempo, dopo le dichiarazioni programmatiche con Caroline di poter essere vampire “diverse”, dopo essere stata un burattino nelle mani di Katherine, ora il pensiero che qualcosa di nuovo la costringa a trasformarsi nel mostro che lei NON vuole essere, a nessun costo, è la cosa più atroce che le poteva succedere. E tutto questo – tutta la faccenda di aver ucciso Aaron – è tutto a beneficio di Damon. Da parte degli sceneggiatori, intendo. Il punto è che Damon senta tutto il conseguente dolore di aver ucciso un essere umano, che conta, che non è solo una variabile numerica. E lui può vivere questa angoscia solo attraverso il filtro delle emozioni di Elena. Il motivo per cui il bambino non ruba più la marmellata è perché se no poi la mamma piange, non perché si arrabbia: è l'amore in ballo qui, non la legge. Dare un dolore alla mamma, dare un dolore a Elena è la via per capire perché davvero è male aver ucciso un innocente. Non è ancora un motivo intrinseco, se così si può dire, ma educativamente è ciò che viene prima.
Elena riesce a uscire dal dormitorio e per farlo ferisce Liv, poco prima Damon per uscire dalla sua cella minaccia Matt. Quando finalmente lui la trova il suo vaneggiamento è il focus del loro rapporto.
“Guardami. La piaga di Katherine Pierce continua. Mi sta trasformando in qualcosa che non sono. Guardami, sono un mostro. Liv, la strega, l'ho quasi ammazzata. E i miei amici, insomma, voglio uccidere i miei amici”. 
Qui Kat vale per lei come la sé malvagia, come il Male che l'ha come fagocitata, che per quell'egocentrismo famelico che piega tutto al proprio fine sarebbe pronto a calpestare chiunque, anche i propri amici. La situazione allucinatoria la forza a considerare quello che lei è in potenza: qualcuno per cui l'empatia vale zero. Damon per uscire dalla cella ha tolto l'anello di protezione e minacciato per l'ennesima volta Matt. Lui non lo ha fatto per sé, l'ha fatto per lei, forse se non si fosse comportato così Jeremy non gli avrebbe creduto. Forse, ma intanto ha fatto questo, ha usato gli altri per il suo fine, come nell'episodio precedente aveva fatto con Tyler.
“Vieni qui. Va tutto bene” le dice Damon per tranquillizzarla, sì, ma va davvero bene che le cose stiano così? “No, non va bene, che diavolo. Non va bene, Damon, io ho ucciso Aaron Whitmore”. Un vampiro – ma una persona non-morale, non-empatica, occupata-dal-male – avrebbe potuto uccidere un innocente. Appunto. Lui è costretto a subire attraverso l'unica persona le cui emozioni gli perforano la mente e l'anima che dolore sia aver compiuto un gesto così, che dolore può essere. Non c'è teoria qui, non c'è legge o regola, non c'è moralismo, c'è il dolore, la “contrizione”, cioè quell'atroce sensazione di frizione distruttiva e lancinante che non lascia niente di intatto. 
Damon non può sopportare di procurare sofferenza alla donna che ama. Ecco allora che confessa quello che ha fatto: “Tu non hai ucciso Aaron Whitmore. Sono stato io”. Lui – lo adoro, davvero – si giustifica dicendo l'assoluta verità: non l'ha ucciso perché spinto dal virus, come Elena avrebbe potuto immaginare, ma “per convincermi che avevi ragione, che fossi il tipo di persona che poteva uccidere a sangue freddo, e non sarei mai cambiato”. Qui c'è la confessione di quello che quest'uomo vuole: nell'amare Elena lui vuole cambiare, non vuole essere qualcuno che uccide a sangue freddo. Stare con lei vuol dire accogliere per osmosi l'umanità, quella che per secoli ha cercato di allontanare e che troppo lo faceva soffrire.
“Ho bisogno che tu dica qualcosa, per favore” è una manifestazione di vulnerabilità negli occhi e nella voce che... uccide, ecco. C'è una richiesta di amore, di accoglienza, di perdono, ecco la parola, che estrae il nocciolo più profondo di quest'uomo che a tutti pare duro e pronto a tutto. Prima Katherine l'aveva respinto e lui era impazzito, ora è Elena a essere davanti a lui e … interruzione.

Nell'interruzione Caroline e Stefan si giocano la prova del nove di questa faccenda, cioè può e deve Caroline uccidere qualcuno se la scelta è fra Stefan, a cui tiene, e uno sconosciuto? Si può fare il male se le circostanze te lo impongono? Davvero sei scusato e vinci la card “esco gratis di prigione” se il fine è veramente di quelli buoni?
Ok: il Rough Delena Sex. Io non posso raggiungere le vette di lirismo già espresse dalle mie amiche fan Delena, semplicemente non posso che aderirvi. Si scrivono cose bellissime per questa storia unica e io ne ho goduto davvero. Cosa posso aggiungere? Forse che io il passaggio “la nostra storia è tossica” non l'ho capito. Con quale standard si stanno paragonando questi? Damon crolla e uccide qualcuno se pensa che Elena non lo ama più (il ciclone Katherine), Elena sente di venire meno ai valori in cui crede dal profondo se è disposta a metterli in secondo piano rispetto all'amore che prova per quell'uomo. Qui il problema sembra essere il bisogno viscerale che questi due provano: la presenza dell'altro è come una droga di cui non si può fare a meno.
È vero, da un lato, Damon non si regge da solo, i dubbi che vive riguardo a se stesso, il desiderio che prova di essere diverso non è un desiderio autonomo, se basta la mancanza di Elena a minarlo. Chi vuole essere? Perché vuole essere diverso? Lui non voleva cambiarla e, per paura di “inquinare la sua anima” si era tirato indietro, l'aveva lasciata, però – mentre c'era Kat ad ascoltarlo – aveva detto, nella 5x12, “Ho bisogno di te. Tu sei il bene e io ho bisogno di un po' di bene nella mia vita, perché senza ci sarebbe solo tantissima oscurità”. Questo è un preciso giudizio di valore: ha parlato di bene e ha parlato non di male, ma di “oscurità”, con l'immediata metafora della luce e della sua assenza, che – perdonate la sottolineatura letteraria – vuol dire che al buio non si vedono le cose come davvero sono e dunque non si capiscono, mentre il connubio luce/bene indica che le cose appaiono per come sono veramente, nella loro verità. La metafora visiva è assolutamente dantesca. La verità, che si vede solo se c'è luce, è che il Bene corrisponde al cuore e al proprio più profondo bisogno e ha assolutamente a che fare con l'essere amati con tenerezza e passione. Damon ammette di avere bisogno di lei e noi sappiamo cosa succede senza di lei: una tragedia! Un delirio di distruzione e autodistruzione. 

Se lo standard dunque è essere “equilibrati”, nel senso anche di bastare a se stessi, allora l'amore è questa cosa disarmonica o per lo meno non autosufficiente. Riconoscere di voler essere diversi da ciò che si è risulta scompensante, ammettere di essere mancanti, bisognosi è scomodo. Ma cosa è più vero? Sapere di essere bisognosi o dichiararsi tranquilli e perfetti in sé, come l'immagine del Damon iniziale voleva dare a intendere? Damon è in piena transizione, non è alla fine di un percorso, ma al suo inizio. All'inizio di una strada che deve e può cambiarlo, ma che non può iniziare senza la consapevolezza che esiste qualcuno che crede in lui e che lo ama qualsiasi cosa accada. Si dannano, si nuocciono? In verità stanno crescendo, stanno cambiando, si stanno cambiando a vicenda, ma il percorso è eminentemente personale.
Ed Elena? Non sa ancora che/se amare Damon vuol dire perdere ciò in cui crede. Vuole lui e vuole essere se stessa, ma non sa se/che le cose possono coesistere. La transizione è quella di una moralità che deve abbandonare le regole fini a se stesse per accettare di bruciarsi al fuoco dell'Amore, che della moralità vera è l'unica sorgente. Non è cosa da poco. E The Vampire Diaries ci parla di questo, sotto, dentro, attraverso le storie che ci racconta.
E il Dex? È l'unico modo per dirsi che quell'amore è come l'aria per l'uno e per l'altra, che serve per vivere, che non è qualcosa da poter scuotere via, che quel bisogno è reale, bruciante, vivo, che l'una senza l'altro non può stare. Il loro amore è la base da cui possono partire, anche per lavorare su quella tossicità. Toccarsi è dire “io esisto perché tu mi fai sentire così” e senza di te è ingiusta l'esistenza stessa. Una volta stabilito questo si può lavorare su tutto, ma tu, nel frattempo, sei l'universo per me.

8 commenti:

  1. bellissimo articolo come sempre! solo una cosa..
    tu dici che non hai capito il passaggio ''la nostra relazione è tossica'' e poi scrivi ''Il loro amore è la base da cui possono partire, anche per lavorare su quella tossicità.'' quello che non ho capito io è se non ti piace il termine usato tossico o quello che loro esprimono con quel concetto.. ovvero damon che perde la testa se pensa che elena lo abbia abbandonato ed elena che trova una giustificazione o un colpevole per tutto ciò che damon fa!rapporto tossico nel senso di troppo dipendente da ambo le parti! o no?
    ''Si dannano, si nuocciono? In verità stanno crescendo, stanno cambiando, si stanno cambiando a vicenda, ma il percorso è eminentemente personale.'' è vero! a vicenda migliorano e si cambiano ma non è giusto dunque decidere di separarsi ora per riuscire a capire chi sono e come possono stare insieme?senza appunto uccidere innocenti o mettere da parte i principi in cui si crede?

    ''Qui il problema sembra essere il bisogno viscerale che questi due provano: la presenza dell'altro è come una droga di cui non si può fare a meno'' e non è cosi?
    Damon infatti senza elena sembra perdersi in tutta questa oscurità, non trovare la luce che desidera e di cui ha un disperato bisogno, e lui non deve appunto riuscire a ''vedere'' anche senza elena?capire chi è?capire il bene e la luce che c'è già dentro di lui? ed elena non deve appunto trovare un equilibrio? la sua dipendenza la si vista anche nell'episodio 5x17, un bisogno, una forza, un amore più grande di lei che la travolge che la mette in difficoltà?che la fa mettere da parte i suoi principi? non deve appunto staccarsi perchè ora standogli vicino non riesce, non sa come fare ad essere se stessa?

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    1. Sì Greta, io sono d'accordo con te, e con quello che è successo: lasciarsi ha un suo senso, perché hanno bisogno di capire il significato di quello che stanno vivendo. Ma che differenza questa separazione, da quella orrenda che aveva voluto Katherine! Damon sceglie di lasciarla andare ed Elena gli confessa che è una cosa di una difficoltà terribile per lei. Si allontanano, ma non si separano. Almeno questo spero. Riguardo alla tossicità... probabilmente mi ha dato fastidio il paragone fra il loro amore e l'immagine di come il loro rapporto farebbe bene a essere. Come se fossero fidanzati e tendessero a un'immagine di equilibrio. Non è che non debbano tendere all'equilibrio, che appunto è il vero problema, quello che mi dà fastidio è, appunto, l'"immagine" simil borghese al quale sembrano volersi comparare. Una cosa molto americana, non so. Li adoro, comunque. L'ho già detto? :P

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    2. certo certo ora mi è chiaro! :)
      ti ringrazio anche qui per la risposta! un bacio :)

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  2. Secondo me questo episodio e l'analisi ke tu vai c'entrano un po' il dramma e la bellezza di questa coppia e l'episodio ke viene dopo ne conclude il discorso.
    Quest'i ultimi due episodi vanno a battere su un tasto su cui noi fans stiamo discutendo da sett,più o meno da quando si scopri ke Damon durante l'estate con Elena era andato in giro a uccidere i Whittmore x vendetta. Il punto era e rimane se Elena debba perdonare e giustificare Damon e se lui debba essere migliore nonostante lei.
    In tutto l'episodio ci mostrano loro come coppia normale attraverso le telefonate in cui chiacchierano di pettegolezzi,flirtano e scherzano con un sorriso sul viso ke rispecchia tutta la bellezza dell'amore semplice.
    Ma oltre al lato semplice spesso l'amore è difficile e il loro batte tutti. Lo si vede attraverso il terrore di Elena di aver fatto qualcosa di male e accusa di Damon di mentirle come tutti,lo si vede con tanto di occhi lucidi e terrorizzati di Damon quando confessa ad Elena di aver ucciso Aaron x dimostrare a se stesso ke lei aveva ragione:lui è un mostro.
    Il problema sta tutto in questa conversazione secondo me x Damon. Lui lo ha fatto xché lei lo aveva lasciato,ma è giusto accettarlo??Se ne è dibattuto tanto e x quanto io ami questo personaggio e tutti le sue sfumature compresa quella della "crudeltà e il masochismo" secondo ke è arrivato il momento x lui di crescere e di farlo da solo. Non deve diventare buono xché nn lo è nel senso più spicciolo del termine ma la luce ke lui dichiara sia Elena nella sua vita deve trovarla in lui anke quando lei nn c'è. Fare questo passo sarebbe x Damon Salvatore una salvezza o una condanna forse.

    "Damon è in piena transizione, non è alla fine di un percorso, ma al suo inizio. All'inizio di una strada che deve e può cambiarlo, ma che non può iniziare senza la consapevolezza che esiste qualcuno che crede in lui e che lo ama qualsiasi cosa accada. Si dannano, si nuocciono? In verità stanno crescendo, stanno cambiando, si stanno cambiando a vicenda, ma il percorso è eminentemente personale."
    continua..

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    1. La questione x Elena sta tra questa e quell'ultima conversazione:deve giustificarlo?perdonarlo?capirlo?è giusto ke pieghi la sua morale e i suoi ideali x accettare anke la sua oscurità?
      Elena vuole ke lui abbia una giustificazione,lo spera. Appena Damon le dice fi Aaron lei subito chiede "volevi trasformarlo x nutrirti?" Come se quell'esigenza,quel siero poteva giustificare un atto così meschino e senza senso.
      Ma il problema vero di Elena lo scopriamo proprio alla fine quando gli dice ke lei è stata costretta a ribaltare tutto quello in cui crede di nuovo x lui ma ke lo fa xché lo ama e nn può smettere. E questo amore nn va bene. Perché ha paura di quello ke questo amore le provoca dentro e le fa fare e lui sa ke deve dargli tempo e spazio xché è troppo persino x lui questo amore,questa dipendenza!

      "Ed Elena? Non sa ancora che/se amare Damon vuol dire perdere ciò in cui crede. Vuole lui e vuole essere se stessa, ma non sa se/che le cose possono coesistere. La transizione è quella di una moralità che deve abbandonare le regole fini a se stesse per accettare di bruciarsi al fuoco dell'Amore, che della moralità vera è l'unica sorgente."

      E poi c'è quel sesso bruciante,quel volersi al di fuori della ragione ma così impregnato di amore e passione e forse anke un po' di possesso. E tu con quell'ultima parte lo hai descritto così bene.

      "E il Dex? È l'unico modo per dirsi che quell'amore è come l'aria per l'uno e per l'altra, che serve per vivere, che non è qualcosa da poter scuotere via, che quel bisogno è reale, bruciante, vivo, che l'una senza l'altro non può stare. Il loro amore è la base da cui possono partire, anche per lavorare su quella tossicità. Toccarsi è dire “io esisto perché tu mi fai sentire così” e senza di te è ingiusta l'esistenza stessa. Una volta stabilito questo si può lavorare su tutto, ma tu, nel frattempo, sei l'universo per me."

      Dopo questa nn ho più parole (finalmente!;-) ) e ti aspetto dopo la pausa!
      Una bacione
      Maria

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  3. Hai detto cose molto incisive Maria, sì, hai approfondito perché ora c'è bisogno di tempo e spazio fra loro. Spero solo che ... boh spero solo che si sbrighino, perché sarà pure che le coppie felici annoiano, ma io ho bisogno di vederli insieme! :)

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  4. Anch'io Antonella..e spero davvero ke alla fine fine saranno loro a trionfare. E poi le coppie felici annoiano xchè nessuno le sa raccontare. Le storie finiscono solo con la "dichiarazione" ma se riesce a raccontare bene quello ke viene dopo farebbe eccezionale.
    A me è piaciuto molto come lo hanno fatto nella quarta e sesta serie x i Leyton in One Tree Hill ma anche con Haley e Nathan. E' l'unico show in cui secondo me sono riusciti a mostrare il vissero felici e contenti senza annoiare!
    Cmq io penso ke alla fine di questa stagione Damon si allontanerà da Mystic Falls e nn credo sarà un male x il Delena o comunque lo spero davvero!
    Un bacione

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