Gli amici? Sono quelli dai quali non puoi sentirti separato, a prezzo di una lacerazione e di una solitudine insopportabile; sono quelli che ti sono fedeli costi quel che costi e sono quelli che ti salvano dall'oscurità, prendendoti per mano e non mollandoti, per quanto possono.
Ho adorato lo sguardo di Stefan, capace di dare la cifra di quella penosa sensazione di isolamento, di quella paura che si prova quando si capisce che alla fine si è soli davanti al proprio destino, disperatamente vulnerabili, e ho adorato persino Lexi in questa scena: l'amica che ti trattiene dall'abisso dell'oscurità. Come ho apprezzato moltissimo Damon che dà di matto con una Bonnie disposta a capirlo e a essere empatica insieme a lui: niente barriere, niente dubbio che sia il male a manifestarsi, invece che il dolore, finalmente.
Il passaggio dall'espressione furiosa a quella devastata negli occhi di Ian Somerhalder è una liberazione, è come il passaggio del Mar Rosso: non si torna indietro, perché non siamo solo noi spettatori a vedere, a capire l'abisso nascosto di Damon Salvatore: c'è Bonnie. Subito si passa all'altra scena con Enzo, niente ovazioni, ma intanto è successo.
Una parola di lode anche per questa Caroline, prima devastata – immediatamente dopo che Elena e Stefan ne avevano decantato l'ottimismo parossistico, nello scorso episodio – e poi sobriamente decisa, seria, sicura, anche nello spezzare il collo di Luke. Un cameo di violenza che fa il pari con quello presente nelle scene successive, quando Bonnie ha la possibilità di salvare Silas dal risucchiamento e invece sceglie di non farlo, considerato che le aveva ucciso il padre e che già si era messo a progettare stragi. Queste due scelte sembrano voler rimarcare che fra i diritti dei good guys, dei buoni, dovrebbe anche esserci quello di vendicarsi, di essere spietati quando i nemici toccano le persone amate. Mi sembra ci sia una sorta di evoluzione qui: come se “crescere” volesse dire trascendere rispetto alla propria visione morale quando se ne presenta la reale necessità. È come se un adulto, un padre o una madre per esempio, fosse quello che comprende di dover essere disposto a tutto per proteggere i propri cari. Per Bonnie e per Caroline essere diventate adulte corrisponde a poter prendere queste decisioni. [Se vi chiedete se io sono d'accordo... Non lo so. Molti direbbero sì. Io direi di no, ma non sono stata messa ancora alla prova seriamente, nonostante abbia provato a volte l'istinto omicida.]
Eppure per loro esiste un discrimine chiaro, qualcosa che demarca il confine della moralità, definendo la loro identità: Bonnie sa bene che l'incantesimo che deve riportare in vita gli amici in pericolo nell'altro lato la farà soffrire per ogni singolo ritorno e la porterà alla morte, ma espone la sua scelta con Enzo, il quale le suggerisce che Luke sarebbe una sofferenza inutile (basta che passi lui, del resto...).
Bonnie – Ma con Liv che farà l'incantesimo, non riportare il fratello in vita sarebbe solo...
Enzo – Intelligente? Geniale?
Bonnie – Crudele. Sarebbe crudele.
Bonnie giudica crudele non aiutare, a costo della sua vita, una persona che, al di là dei difetti, ha comunque mostrato umanità: è una persona con cui l'empatia è possibile, Liv è come lei, Luke è come loro, cioè è stato ucciso, sì, per rendere possibile l'incantesimo, per forzare la sorella, ma non merita di non poter tornare indietro. Per Enzo il fine che giustifica i mezzi sarebbe per Bonnie risparmiare le proprie forze, invece per lei questo è moralmente ingiusto e dunque soffrire per far tornare Luke è un prezzo che lei è disposta a pagare. E del resto anche Caroline non avrebbe mai ucciso il ragazzo se non avesse saputo che c'era per lui la possibilità di tornare. L'evoluzione che è stata concessa al personaggio di Bonnie in questa stagione è, ancora una volta, questa disposizione al sacrificio di sé, questa attitudine di responsabilità e di maturità che la porta a rassicurare i suoi amici: “Tutto andrà bene”, pur sapendo che per lei non andrà affatto bene. Ed è con questa autorità adulta che aveva deciso di mentire a Jeremy.
Tyler/Julian: la sua veloce agonia, mostrata per un chiaro fine esplicativo dell'elaborato meccanismo dell'incantesimo, ha reso evidente quanto in fondo questi esseri supernaturali non siano altro che dei poveri sfigati. Voglio dire: prima sta sfortuna del gene della licantropia, poi quella ulteriore di ammazzare qualcuno, poi non puoi stare al sole che ti ustioni, poi qualcuno ti ha ammazzato. Sfiga? Destino? Perversione degli sceneggiatori. Diciamo che gli eroi sono quelli che riescono a fronteggiare i disastri che capitano rendendoli una risorsa, lottando contro la tentazione di essere comprensibilmente arrabbiati a vita.
Damon a lezione. La sua leadership è riconosciuta e più o meno tutti obbediscono. Notare Jeremy che spiega il meccanismo della componente-cacciatore di vampiri – a parte la battuta esilarante di Damon “Ovvero? Ti si sono ristretti i bicipiti e ti è diminuito il cervello?” – facendo sottilmente notare quanto gli doveva quotidianamente costare la vicinanza del Salvatore senior e degli altri. Pettinatura da eroe, attitudine di capo-clan, battute a raffica nonostante Stefan sia morto. È il Damon di sempre, la differenza sostanziale però sta nel fatto che tutti gli altri sanno chi è, ora possono mettere in prospettiva la spocchia e il sarcasmo, perché ora sanno che ama Elena fino ad accettare di lasciarla andare se è quello che lei sembra volere, che si sta semplicemente prendendo la responsabilità di guidare questa famiglia allargata affinché tutti possano ritrovare le persone che amano, che è angosciato da morire per la morte di Stefan, ma è che è disposto a tutto pur di farlo ritornare e lo nasconde troppo bene dietro l'ironia, perché lui fa sempre così: non può dimostrare la propria vulnerabilità e preferisce agire.
A proposito dello scambio fra Stefan e Lexi, quest'ultima è decisissima a trovare Alaric
Lexi – Dove diavolo è Alaric?
Stefan – Non lo so. Forse ha trovato pace.
Lexi – Ma se mi ha preceduto giuro che m'incazzo di brutto.
Stefan – E perché tu no? Insomma, se c'è qualcuno che dovrebbe trovare pace, quella sei tu.
Lexi – Non lo so, forse ho ancora qualcosa da fare. Sai, tipo guadagnarmi i gradi.
Ogni tanto ci viene dato un assaggio della logica che vige, oltrepassata la soglia della morte. C'è l'Altro lato, dove le anime vagano non lontano da dove sono morte e sono vissute. Quando sono cattivissime l'oscurità le reclama: il caso eclatante era stato quello di Katherine, scomparsa in una evidente oscurità. Poi alcuni sono stati risucchiati in certi momenti mentre altri no, tipo la viaggiatrice che aveva liberato Stefan ed Elena sì, ma per esempio Enzo no. Dunque ci sono destini diversi per i cattivi, ma c'è anche il contingente distruggersi di questo limbo delle creature magiche. Ma Lexi rimane perché forse ha qualcosa da fare (vi ricordate Ghost Wisperers?) e sa di essere connessa con Alaric, anche se non lo ha mai conosciuto. Sappiamo che la nonna di Bonnie ha programmato qualcosa di positivo per la nipote; sappiamo anche che la congrega di streghe antagoniste dei Viaggiatori hanno propri progetti e priorità. Inoltre, dal finale di The Originals abbiamo anche capito che gli equilibri di potere hanno le proprie leggi e che insomma Esther, la madre degli Originari, strega potentissima che ha creato i vampiri, sta autorevolmente tramando. Ok, da questi dati sparsi pare evidente che questa stagione ha costituito uno stadio di transizione per la vera lotta con l'Antagonista massimo (che sarà forse Esther, ma garanzie non ce ne sono) che semplicemente sta di là, un aldilà che non è più l'Altro lato e dove qualcuno fa le sue cernite. Ora, non voglio citare Supernatural con tutta la questione di Inferno, Purgatorio e Paradiso, ma anche qui c'è un world building più o meno confuso – almeno all'apparenza, fino a questo momento – che sarà lo sfondo dell'azione della sesta Stagione. Alaric e Lexi sono angeli custodi, praticamente, protettori con uno scopo, e sappiamo, dalla fine, come si sono divisi il campo, come si siano distribuiti a scacchi. Lexi di là (sì, io spero che torni) per Stefan, Alaric di qui a proteggere Elena, insieme all'angelo/demone custode di Damon, Enzo, ormai da solo. Le prove di possibili future funzioni di questi personaggi potrebbero essere il modo come Lexi si è disfatta di Marcos, solo guardandolo e il fatto che Alaric abbia insistito per portare Elena da Bonnie, sul luogo del passaggio, ricordando la sua responsabilità nei confronti dei Gilbert.
Rivedremo Granny? Lei dall'altra parte è passata nella luce e basta o qualche speranza c'è? I dubbi ci sono, ma giusto quelli necessari a farci desiderare la sesta stagione.
Viaggiatori che ballano: ma che cavolo di senso ha saltellare con un bicchiere pieno in mano? Fastidio & pessimismo.
Va bene, non è che io possa rimandare la cosa all'infinito e vi chiedo scusa se l'ho fatto finora, ma come sapete, in base all'esperienza che ci ha fatto vivere questo finale, frugare e rimestare nel cuore fa male, ma male, proprio!
Dialogo Delena:
“Senti, volevo risparmiarti i dettagli truculenti, ma poi ho pensato: "Beh, mentirei, e poi tutto il processo di salvataggio dell'universo sarebbe inutile perché tu saresti incazzata"”.
Come potrebbe non venirmi in mente Spike alla fine dell'ultima stagione di Buffy the Vampire Slayer? Salva il mondo e appare in tutta la sua luce alla Cacciatrice: è un uomo nuovo, ma è anche tornato il vecchio William, riconciliandosi dentro di sé pacificamente con i passi fatti da vampiro, dopo essersi redento da tutti i suoi crimini, espiando e conquistandosi la stima di Buffy e, alla fine, anche l'amore. Stima e amore. Evolvendosi tornare davvero se stessi.
Qui è tutto meno eclatante, come più leggero, en passant, ma proprio per questo brilla di più. “Non posso mentirti perché sarebbe contraddittorio”. Il suo istinto gli diceva di farlo, ma lui è tutto lì adesso, nel rapporto con lei.
Elena – Tu vedi un futuro con me? Perché è tutto ciò che vedo io.
Damon – Elena, l'ho visto sin dal primo momento in cui ti ho messo gli occhi addosso.
Io vedo me stessa solo insieme a te, sei la mia vita. Ti ho amata dal primo momento che ti ho vista. Queste sarebbero le altre parole con cui esprimere questa epocale dichiarazione di amore reciproco. Amo questo scambio, invece, proprio perché è così … normale. È lo stile di queste cose bellissime e importanti che questi nostri personaggi si dicono, è l'eleganza di questi sorrisi leggeri, di questi sguardi, esito di un percorso lunghissimo e appassionante. Quanta strada Elena e Damon hanno compiuto fin qui lo mostrano, meglio delle parole, i video che ci mostrano le scene salienti di questo avvicinamento, di questo profondo cambiamento, di questa evoluzione, di questa crescita. Chiedo perdono a coloro, fra i miei lettori, che non vedono il Delena come il cuore di The Vampire Diaries. Mi rendo conto di essere sbilanciata, sebbene apprezzi il peso e la profondità di altri personaggi e di altri rapporti, primo fra tutti il Defan, il bellissimo rapporto fra i fratelli Salvatore e anche il Triangolo, come trasfigurazione della banalità che la figura geometrica pare implicare, a favore di una circolazione reciproca d'amore che … no, ok, evito di citare la Trinità, d'accordo.
Insomma, Damon ed Elena sono arrivati qui, all'accettazione del proprio amore come luce vivificante del proprio io, contro ogni previsione, contro ogni destino già scritto, contro ogni maledizione e incomprensione, propria e altrui. E che dire a proposito del famoso rispetto delle scelte reciproche (relativo, reinterpretato, tenendo conto di quanto avverrà poi)? È l'amore questo, quando è libero, quando è liberamente scelto, con tutte le implicazioni del caso e con tutti i rischi. Finché morte non ci separi. Nel matrimonio cattolico ci vuole la presenza del prete, qui c'è la luce che illumina il loro bacio: perché sì, ci si ama così davanti agli uomini (ricordate il bacio dell'episodio precedente?) e davanti al Destino, che è quel Bene di cui si è segno l'uno all'altro.
“Starò bene – dice la nonna a Bonnie – Ho trovato la pace, perché mi sono assicurata che anche tu la troverai”. Questa è la promessa, insieme a quella di Damon a Elena, che ci rassicura sul futuro. Ok, ci saranno pure conflitti, macchinazioni, congreghe, entità maligne e possibilità di azione in questo ulteriore aldilà che non è più l'Altro lato, ma pare esserci un qualcosa di buono che capita a chi ha scelto il bene nella sua vita, così come il contrario. Grams, Damon, Bonnie qualcosa faranno. Sì, lo so, sono in fase acuta di denial, ma che posso farci? La scena dell'abbraccio, dell' “I love you” e del distacco sono, oltre che un rimborso per tutte le volte che Bonnie è stata sottovalutata come personaggio, anche una sintesi perfetta di ciò per cui vale la pena agire e in definitiva vivere: amore e responsabilità. Per amore e stima ricevuti si può dare amore e stima e, per quello stesso amore, si può scegliere il sacrificio, che dell'amore è il vertice; e tutto ciò però lo si può scegliere e vivere, in fondo, da soli, attingendo il coraggio da ciò che ci ha costituito e da ciò che si è diventati.
A chi brinda Damon, al limite estremo del territorio di Mystic Falls e dell'incantesimo che lo restituirà alla sua morte?
Elena sceglie di stare con lui, anche se questo vuol dire andare incontro alla distruzione. Come posso, davvero, commentare questo? Tornando al paragone dell'inizio, quello di Buffy e Spike, lì la Cacciatrice accetta il sacrificio di quell'uomo incredibile, di cui solo un attimo prima aveva conosciuto davvero l'anima, e va via. Decide alla fine di vivere, per la sorella, per se stessa, per il mondo. Mi sembra che Damon ed Elena rappresentino il passo successivo, per così dire. Non sono i due innamorati che scelgono la morte, questi due vogliono vivere, e vivere insieme, hanno una speranza fortissima per il futuro, e però sanno entrambi che amare vuol dire affrontare la perdita di sé per coloro che si ama. Per primo Stefan, per il quale entrambi si sacrificherebbero comunque. “Insieme, verso e per qualcosa di grande” è di più che “insieme” e basta.
E poi, nulla: dolore, amore e la certezza che nulla finisce e nulla è stato invano.
“Sei di gran lunga la miglior cosa che mi sia mai capitata in questi 173 anni di vita. Il fatto che io possa morire sapendo di essere stato amato, non da una persona qualsiasi, da te, Elena Gilbert, è l'epilogo di una vita appagante. Non potrò mai puntare più in alto di così. Ho toccato il cielo. Ti amo, Elena”.
Quando l'amore vi fa cenno, seguitelo,
Benché le sue strade siano aspre e scoscese.
E quando le sue ali vi avvolgono, abbandonatevi a lui,
Benché la spada che nasconde tra le penne possa ferirvi.
E quando vi parla, credetegli,
Anche se la sua voce può mandare in frantumi i vostri sogni
come il vento del nord lascia spoglio il giardino.
(Gibran, Il Profeta)
Ok,
RispondiEliminatanto per cominciare ho recuperato tutti gli articoli che m'ero persa e per quelli ti faccio i miei più vivi complimenti, perché come al solito sono qualcosa che va oltre al mero commento ad un telefilm che parla di vampiri, lupi e streghe. Sono dei veri e propri trattati di filosofia e psicologia, sono degli specchi in cui rimirarsi, cercando di memorizzare meglio tutti quei particolari che fanno di noi degli individui complessi ed infiniti.
Per quest'ultimo commento, vale lo stesso principio, ma c'è il valore aggiunto che per tutto quello che ha tirato fuori l'episodio, la pretesa di delimitarlo in qualche riga è davvero difficile.
Tu ci sei riuscita scavando a fondo in tutto quello che ha girato intorno alla ferita ancora aperta che è la morte finale... per trattare quell'aspetto particolare, mi rendo conto, servirebbe uno spazio a sé, un altro capitolo e un altro viaggio... ed è per questo che quando scrivi "E poi, nulla: dolore, amore e la certezza che nulla finisce e nulla è stato invano" so che è da leggere come proseguo della frase "Sì, lo so, sono in fase acuta di denial, ma che posso farci?" ... perché a diversi giorni dalla messa in onda, è questo il sentimento che si alterna alle fasi di disperazione acuta a cui sono soggetta: la negazione.
Che poi, diciamocelo, mica è tanto negazione... è più un conoscere i propri polli, il sapere che il progetto è assai più complesso di quel che appare... è la certezza che c'è ancora troppo in sospeso perché si metta davvero la parola fine.
E poi, sì, la storia era arrivata al punto in cui bisognava sacrificare qualcuno per dare una scossa alla trama generale, ai personaggi, ai sentimenti.
Purtroppo, questa consapevolezza non attenua il dolore e non rende il tempo che ci separa dal sottinteso "to be continued" più sopportabile, ma stringiamo i denti ed attendiamo.
Intanto non mi resta che rinnovare i miei complimenti a te e ringraziarti per aver reso anche questa stagione più interessante mostrandomela attraverso i tuoi occhi.
A presto, bacioni
V.
About Life. Hai scelto davvero bene il titolo (come sempre d'altronde) perché è una dicotomia incredibile che l'episodio che parla esclusivamente di morte portandola a due personaggi principali parli allo stesso tempo proprio di vita.
RispondiEliminaNon esisterebbe l'una se non ci fosse l'altra ed è proprio l'esistenza della morte (anche se a TVD nn è sempre così) che ci fa dare valore alla vita. E in questa puntata vediamo x ogni personaggio quale sia il valore che da alla propria vita.
Vediamo Caroline che cede ai suoi stessi principi uccidendo una persona a sangue freddo solo x salvare il suo migliore amico.
Vediamo Matt che riflette sulla possibilità che forse una volta finita tutta questa storia si potrà tornare ad una sorta di normalità. Perché quella che sta vivendo più che una vita sembra un film dell'orrore.
Vediamo Jeremy che vuole stare con Bonnie no matter what,e che alla fine la perde nonostante gli sforzi. Certo gli rimarrà il ricordo di quegli ultimi giorni passati senza l'ansia della morte ma bastano pochi attimi di felicità quando si perde qualcuno che si ama?Io penso che il tempo nn basti mai ma è pur sempre meglio di nn aver affatto ricordi.
Vediamo Stefan che aveva accolto la morte e prende in considerazione l'idea di dover rimanere li con Lexie x trovare la pace e poi x Damon,perché nn vuole lasciare suo fratello da solo dall'altra parte.
E vediamo Enzo che passa subito perché interessa solo tornare in vita anche se il suo unico amico ancora resta morto. E Alaric che si preoccupa di salvare Elena e poi di trovare Damon perché comunque vada questi due e Jeremy sono la sua famiglia. E Lexie che considera Stefan quella famiglia persa tanto tempo fa e x la cui felicità decide di sacrificare la sua vita trovando finalmente quella pace tanto agognata.
E arriviamo alla fine dove troviamo i tre protagonisti assoluti di questa puntata.
Bonnie. È un personaggio che poteva dare tantissimo ma che spesso è stata usata dagli autori solo x risolvere i problemi. E con questo episodio ha toccato l'apice rappresentando colei che si sacrifica x tutti,sempre. Per lei questi mesi come Ancora sono stati un dono perché era già morta al diploma. Quindi va bene che il tempo sia finito perché ha avuto la possibilità comunque di viversi il college,le sue amiche e Jeremy,la famiglia.
*continua..
Damon e Elena.
RispondiEliminaSu di lui si potrebbero scrivere libri interi in cui si cerca di spiegare questa personalità così complessa e affascinante. Io ho pianto davvero tanto sul loro addio. E piango ancora ogni volta che leggo o sento le loro parole. (Si l'ho fatto anche leggendole nel tuo commento).
Io credo che lui tornerà così come Bonnie e infatti nn la la loro morte in se che mi colpita ma il come e quando questa avviene.
Questi due si sono rincorsi x 5 stagioni alla fine si sono trovati e si sono scelti e con innumerevoli ostacoli alla fine si sono accettati. Ed è proprio nel momento più bello della loro storia che tutto crolla.
Anch'io come te ho amato quella scena in cui parlano del loro futuro con quella schiettezza che hanno sempre avuto e quella maturità che hanno conquistato. Che si aggancia alla scelta di morire insieme per raggiungere un fine più alto,come dicevi tu, e a quel "I CAN'T LIVE WITHOUT HIM" detto da Elena tra i singhiozzi di una perdita che la distruggerà.
Volevo qualcosa di più da te sulla scena dell'addio ma poi ho pensato che quella scena parlava da sola e che bastava tutta l'analisi che avevi fatto prima perché Damon con quelle parole dice quello che forse noi abbiamo sempre pensato e che volevamo lui accettasse. È bello come accetta la sua fine,l'espressione di pace sul suo volto contrapposta al dolore su quello di Elena perché lui ha avuto tutto quello che voleva e se deve morire oggi allora muore senza rimpianti e con tanto amore nel cuore.
Le sue parole sembrano la fine di quella dichiarazione che gli fece nella 2x22. Anche li era pronto a morire perché le scelte che lo avevano portato su quel letto gli avevano permesso di conoscere Elena e questo allora era sufficiente. Ora è il massimo essere amato da lei.
"I PEAKED".
Il dolore di Elena mi ha sconvolto. Nina è stata brava a mostrare il volto di una donna che perde il suo compagno di vita e che nn vuole accettarlo perché lo aveva appena trovato.
Perché secondo me la morte fa sempre più male a chi resta che a chi va via. Ed è questo quello che distrugge vedere il dolore di chi resta,Elena Stefan Jeremy sono loro che dovranno trovare il modo di far quadrare il mondo senza quelle due persone che nella loro vita ne erano i pezzi principali. E se fatto bene sarà una meraviglia guardarli mentre ci provano.
Secondo me l'amore nn finisce con la morte anzi a volte lo alimenta e il cosiddetto "move on" è a mio parere un modo x onorarlo ancora.
Per questa ultima puntata ho proprio scritto un papiro ma mi piace troppo confrontarmi con te. Spero che quest'estate scriverai qualche riflessione ogni tanto sui nostri amati "eroi".
Un bacione
Maria
Vi ringrazio Venere, Maria. Scrivere questi commenti è la cosa più impegnativa, quella che mi mette tanto in gioco, ma sapere di star "parlando" con voi rende tutto preziosissimo per me. (Oggi sono arrivata in ritardo al lavoro, per postare il commento! :P ) E quando leggo voi, quando leggo altri commenti affascinanti, coinvolgenti... anch'io non smetterei mai di pensarci, scriverne... Insomma, sì credo che ci tornerò, che ci torneremo. Anche perché un episodio così non si scorda! <3
RispondiEliminaAntonella! bellissimo commento! la puntata è stata davvero fantastica!
RispondiElimina''Ok, ci saranno pure conflitti, macchinazioni, congreghe, entità maligne e possibilità di azione in questo ulteriore aldilà che non è più l'Altro lato, ma pare esserci un qualcosa di buono che capita a chi ha scelto il bene nella sua vita, così come il contrario. Grams, Damon, Bonnie qualcosa faranno. ''
giustissimo! spesso hai parlato del concetto di morale.. e anche del concetto di sacrificio che in questo episodio era ben presente.. e io credo che siano due concetti fondamentali... damon come grams come bonnie scelgono di sacrificarsi... scelgono il bene... hai parlato anche di redenzione.. e io non posso credere che dopo ciò che abbiamo visto anche damon non si sia redento! che non abbia il diritto anche lui di avere la pace come l'hanno trovata grams e lexi! tu dove pensi che si trovino lui e bonnie?
io penso che anche senza l'intervento della nonna, bonnie avrebbe comunque trovato la pace... e cosi damon!
lexi ha parlato di gradi per trovare la pace... e mi pare ovvio che quello che ha fatto sia damon che bonnie li dia il diritto di ottenerla!
non so se sei d'accordo.. io mi immagino un damon che viene respinto dal ''paradiso''.. (la tripartizione paradiso- purgatorio-inferno dantesca a me pare palese) o comunque il luogo in cui si trova la pace.. ma non perchè non merita di accedervi ma perchè ancora non è il suo momento di dire addio al mondo terreno! e quindi si ritroverà magari in una sorta di limbo/anticamera.. magari con l'opzione di accedervi o meno.... perchè a me pare ovvio che lui possa merita quel posto! se seguiamo le dinamiche che hanno permesso di accedervi a lexi o grams per logica dovrebbe averne diritto anche lui!
io ho pensato anche che se inizialmente le streghe lo detestavano da un po di tempo a questa parte hanno cambiato idea sul suo conto... e forse potrebbe addirittura esserci un loro intervento! ma credo anche che nonostante le streghe detengano molto potere, non credo detengano anche le chiavi del ''luogo della pace/paradiso'' o dell' ''oblio/inferno''... a me pare che molte di loro agiscano per conto proprio e per desideri che spacciano per bene superiore ma che si rivelano essere pure atrocità, dunque credo che anche loro debbano essere giudicate e che quindi sia una ''forza superiore'' a decidere chi merita la salvezza o no!
perchè in realtà o letto che c'è chi crede che siano le streghe a decidere chi ha pace o meno!
un bacio!
Io penso che in qualche modo una lotta fra fazioni di streghe ce la faranno trovare pure dall'Altra parte. Tipo Esther da una parte e le streghe Bennett dall'altra... Non credo che si possano esimere dal complicare pure l'Aldilà. Non dico "complicare" in maniera negativa, nel senso che la storia devono pur gestirla e Damon dovrà PUR tornare in qualche modo. Mi rimane, è vero, un'ombra di preoccupazione per il fatto che dovrebbero anche mettere pure fine a tutti questi ritorni, che hanno suscitato tante critiche... Insomma è una sfida, e non vedo l'ora di vedere come la risolveranno. Per esempio il modo come gli sceneggiatori di Supernatural hanno risolto Paradiso, Purgatorio e Inferno non mi ha fatto impazzire: per renderli per così dire sceneggiabili hanno fatto emigrare Dio!!! E qui? come si farà a mantenere il Bene senza affidarlo all'ennesima fazione sempre questionabile dei buoni? Non credo che sia una contraddizione risolvibile, di certo però è una faccenda molto interessante! Grazie degli input preziosi Greta :D <3
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