“Sexy blondie frenemy”: l'oscar delle definizioni va a Damon Salvatore, che brilla di sarcasmo soprattutto quando attraverso l'ironia cerca di sublimare la voglia che ha di spaccare tutto. E invece, con la calma che è capace di racimolare, cerca il piano più opportuno per raggiungere l'obiettivo di salvare capra e cavoli.
Elena
e Stefan perdono come rubinetti: il massimo di splatter raggiungibile
in Tvd, che tanto i cuori non fanno più impressione a nessuno, vero?
Posso dire che questi Viaggiatori sono molto pressappochisti quanto a
igiene? Va bene che viaggiano leggeri, ma almeno li disinfettano quei
secchi? Che nemici squallidini. Che pure Marcos, bah. Mica basta il
naso da cattivo per fare il cattivo! Comunque. A tutto c'è un senso,
magari non un senso dei migliori reperibili, ma c'è. Non posso
dimenticare che tutto quello che succede in questa stagione di Tvd,
ma anche in quella di To, è in controluce rispetto a una guerra che
si gioca altrove, e che ha come protagoniste le streghe, di cui i
viaggiatori sono antagonisti. In questo senso credo sia senza scopo
lamentarsi che i morti ritornino, nel senso che l'aldilà – quello
specifico degli esseri supernaturali dell'universo Tvd, creato via
incantesimo in un momento preciso di questa storia – è parte in
causa di tutte le trame. Gli sceneggiatori hanno fatto questa scelta
di scavalcare i mondi, di diversificare lo scenario. Possiamo non
essere d'accordo con questi continui ritorni, ma io credo che il
tutto semplicemente possa funzionare. Va bene, vedere le facce di
personaggi morti da tempo può non farci lo stesso effetto
dell'inizio – non più il colpo al cuore, ma “Oh ecco, guarda!! è
tornato cosino! Di nuovo...” – ma consente di ripescare in
rapporti già sperimentati, di svolgere dinamiche lasciate a mezzo, e
magari anche di contare su un attore che si sa già che effetto avrà
sul pubblico, perché di sperimentato gradimento.
Telefonata
Stefan/Damon con Elena sullo sfondo che ci offre un siparietto
divertentissimo grazie a una fionda e a una frustrazione
perfettamente rappresentata da Nina Dobrev. Damon e Stefan che si
criticano a vicenda, il primo che imita il secondo con la faccenda
dei capelli da eroe...
Stefan
– Cosa pensavi, che stessimo facendo una vacanzina in spa?
(…)
Damon
– Stai facendo partecipare Elena a un massacro di scoiattoli?
(…)
Stefan
– Vuoi parlarle o stai ancora facendo finta di non voler sentire la
sua voce? (…) La porterò a casa sana e salva, ok?
Damon
– Tornate sani e salvi entrambi, fratello. Odierei doverle fare il
culo per averti perso.
Le
loro telefonate sono “epiche”, una meraviglia di ironia, e c'è
talmente tanto sottinteso dentro, che secondo me questo spiega il
fatto per cui, nonostante le lamentele di molti, stiamo ancora qui a
guardare questo show. Il triangolo. Già, stiamo esplorando tutti gli
immaginabili scenari del triangolo, e questa possibilità che ognuno
dei vertici di esso, Elena, Damon e Stefan, realizzino di essere
inestricabilmente connessi da un legame d'amore infrangibile … è
il sapore migliore di The Vampire Diaries. Si dicono la verità
attraverso l'umorismo i due fratelli Salvatore. Per cinque lunghi
anni Damon ha atteso inutilmente che Stefan venisse a salvarlo e
l'odio, l'amore, il legame controverso sono stati svelati in tutti i
loro colori attraverso la figura di Enzo, che ha reso possibile la
comunicazione fra i due: per questo la battuta di Stefan che si
lamenta che Damon non ha trovato lui ed Elena ha tutto un altro
sfondo, un altro sottinteso. Stefan sta ammettendo la sua colpa,
sfottendo il fratello per quei miseri quattro giorni.
Damon
che chiede degli scoiattoli ci fa ricordare tutte le stagioni in cui
le dinamiche fra loro era rivoltate all'opposto: lui era il cattivo,
crocifiggeva col sarcasmo S. per gli scoiattoli, poi lo ha criticato
per quella dieta proposta a Elena neovampira, e prende in giro Elena
che non vorrebbe mai fare male a degli scoiattoli: loro, i
buoni. La questione della pettinatura di eroe sottolinea come i ruoli
si siano ribaltati e ora Damon, che di fronte a Kat/Elena diverse
stagioni fa si stupiva di voler salvare la città, ora assume
liberamente il compito di difensore.
I
fratelli Salvatore si prendono in giro a vicenda sulla gelosia che D.
potrebbe provare per quella gita non voluta, sul desiderio che Damon
avrebbe di parlare con la sua amata. Stefan poi rompe le righe
dell'ironia e garantisce che gli riporterà a casa l'amore della sua
vita, anzi, della loro vita, e Damon rilancia ancora dicendo che lui,
Stefan, deve tornare sano e salvo, se no a passare i guai sarà
Elena. Gli sta dicendo che gli vuole bene. Ragazzi! È una sinfonia
ironica! Che vale a ripercorrere e valorizzare i passi fatti, il
punto della situazione, l'evoluzione dei sentimenti fra loro, in un
numero ristretto di battute. Non sono una critica televisiva, ma a me
quella telefonata è sembrata un passo di sceneggiatura molto ben
scritto.
La
scena di Liv e Luke al pub: il giudizio dei gemelli/streghetti sulla
combriccola di Mystic Falls è positivo. Sia l'una che l'altro in
fondo lo pensano, nonostante la ragazza rappresenti il parere della
congrega. Luke pensa che sia una famiglia che funziona molto meglio
della sua. Questo ha la funzione di ricordarci di che cosa stiamo
parlando: il collante che lega persone diversissime è un valore
assoluto. Il triangolo dovrebbe essere intessuto di odio e non lo è;
un ibrido dovrebbe essere troppo pericoloso per i vampiri, ma no; due
ex come Caro e Tyler non dovrebbero gravitare nello stesso gruppo ma
lo fanno (“Se è ex, cosa te ne importa?” “Perché è una
persona a cui hai rubato la vita senza chiedere il permesso. Merita
di essere difeso”); persino una ragazza che è stata usata e
schiacciata sviluppa un rapporto normale col suo torturatore, a parte
le frecciate perfide, parlando di “frenemy” (Damon e Caroline); un ragazzo che è
stato ucciso e con una certa frequenza minacciato da un certo tizio
in fondo lo stima e ha affetto per lui, tanto da riconoscerne
l'autorità e obbedirgli quando dà ordini (Jeremy e Damon). Potremmo continuare.
Mentre qui la coesistenza e, diciamolo, l'amicizia fra diversi regna
e perdura, ancora una volta l'altra parte, quella che nelle prime
stagioni era impersonata dai genitori, dichiara guerra, stabilisce
che la diversità è nemica, che da una parte sta il bene e
dall'altra sta il male, che all'idea non si deve preporre la persona.
Di questa stoffa è anche Markos, che sì, vuole dare una casa ai
Viaggiatori, ma non si preoccupa di ucciderli singolarmente per
affermare la validità dell'assunto generale. Lo scopo comune non
esita a usare qualunque mezzo e il singolo ha il suo senso solo nella
collettività, dunque è sacrificabile.
Julian
– È la vendetta contro ogni cosa in cui le streghe credono. Ogni
grimorio, ogni talismano, ogni vampiro, ogni cosa fino ai vostri
anelli diurni. I viaggiatori vedono tutto questo come una perversione
della magia pura. Markos vuole distruggere quella perversione.
Vuole
ristabilire l'equilibrio.
Caro
– E perché deve usare tutta questa violenza?
Julian
– Quando si parla di raggiungere un obiettivo, Markos non ha un
gran senso dell'umorismo.
Eccolo
il famoso fine che giustifica i mezzi. E qual è l'alternativa? Ah,
sì: La persona umana viene prima di tutto. E perché? Perché la
persona umana, anche una singola persona umana, quando ha a che fare
con un amore che accetta di sublimarsi, di inverarsi, vale più
dell'universo, è il significato dell'universo. Prova del nove? Il
discorso di Stefan ed Elena su Caroline, quella stessa bionda judgy,
moralista, impositiva e sopra le righe.
“Sai,
quando eravamo piccole, non sapevo se era più irritante la sua mania
del controllo o la sua positività delirante, ma, sinceramente, ora
non c'è una sola persona che vorrei avere qui più di lei”.
L'amicizia è questa cosa per cui vige il perdono preventivo, per cui
l'altro è un valore non negoziabile per me, non è sostituibile,
qualunque difetto possa avere. “Darei la vita per te, ti amo, ti
stimo, ti perdono, qualsiasi cosa tu abbia fatto nel passato, nel
presente, e farai anche nel futuro”. Ditemi chi di voi non vorrebbe
una cosa così. Ditemi se c'è un argomento migliore di cui parlare,
se valga la pena seguire, via fiction, un percorso di crescita che
non abbia un esito come questo. Ditemi voi.
Dopo
che tutti hanno in qualche modo ratificato che Damon ed Elena stanno
meglio insieme che soli – così, en passant, con leggerezza, non
con la sprofondata richiesta di scuse che avremmo desiderato, ma
insomma … – ecco il bacio Delena davanti agli amici e parenti:
Stefan (fratello), Jeremy (fratello/cugino), Matt (amico). Vale
praticamente come un matrimonio. La normalità di una complicità
giocata sull'ironia vince il sospetto di tossicità: amen, allelujah.
Ma sul Delena ho scritto di botto, appena vista la puntata, quello
che vi metto qui alla fine. Un ultimo accenno prima: il dolore di
Caroline? Il grido dell'uomo di fronte all'ingiustizia,
all'insopportabile, all'inaccettabile. Insomma il rischio della
perdita della speranza. Questo è sempre l'unico vero rischio di cui
vale la pena di parlare.
“Se
guardo il fondo dei tuoi occhi teneri
mi si cancella il mondo con
tutto il suo inferno”
Questa
frase è la traduzione di una canzone spagnola ed è anche la chiave,
per quanto mi riguarda, per comprendere il fascino che il Delena
esercita su di me. Non è questo l'amore? Non una fuga, ma il
sacrosanto buon motivo per continuare a lottare fra i detriti di
strade infuocate e fitte di combattimenti, che siano esse la metafora
delle nostre lotte quotidiane o i viali alberati di Mystic Falls,
disseminati di streghe, viaggiatori, ibridi, licantropi ecc. ecc. Ah
già, dimenticavo … vampiri.
Elena
e Damon nello sguardo uno dell'altra vedono una luce, un calore che
infonde la forza per sorridere mentre vanno avanti. La loro strada la
percorrerebbero lo stesso, ma non sorriderebbero, avrebbero meno
motivi per nutrire speranza. In più c'è che amare significa spesso
cambiare. No, non rimani del tutto te stesso, quando una parte di te,
attraverso gli occhi e l'anima, si è immersa in un altro.
Elena
ha avuto paura di questo cambiamento, dall'inizio della storia, e chi
potrebbe biasimarla? È un rischio pazzesco: ci si può perdere nel
fondo degli occhi di un altro. Poi quando ti capita di vedere la tua
immagine riflessa nei begli occhi verdi e azzurri dei due fratelli
Salvatore, per avventura vampiri, è comprensibile che tu preferisca
quelli in cui sorprendi più naturale somiglianza, quelli in cui vedi
un conforto e un porto sicuro, che non quelli in cui potresti
pericolosamente naufragare fra acque sconosciute. Gli occhi color
oceano la volevano condurre lontano, a conoscere una parte di sé che
non sapeva se le sarebbe piaciuta, una parte di sé stranamente
simile a quella del fratello maggiore e che lei non era preparata a
conoscere. All'inizio. Ma poi, quando le cose sono cambiate ed è
stata pronta ad abbandonare le acque verdi del suo porto sicuro e
prendere l'azzurro del mare aperto, il cambiamento ha potuto e voluto
abbracciarlo. Ci sono state secche di sfiducia e voragini senza fondo
quando ha attinto alla fossa delle Marianne del peggio di sé, quando
ha ucciso, quando ha sperimentato la propria fredda intelligenza,
capace di ferire più di una qualsiasi forza fisica preponderante. Ma
sempre ha potuto abbandonarsi a Damon, ha scoperto. L'ha trovato là,
sempre.
E
anche lui, in bilico, sempre sull'orlo di una furia soverchiante, per
un altro dolore, per un'altra ferita da non dover guardare, a cui
dover reagire con un sogghigno leggero, un bicchiere di bourbon e un
altro pezzetto di cuore che cade fra la cenere, anche Damon ha
lentamente imparato che lei ci sarebbe stata, per lui. Era vero, non
era vero niente e poi è stato vero di nuovo, come un librarsi del
cuore, inguardabile, insoffribile. Poteva davvero ammettere di essere
amato? Davvero così com'era? Impossibile. Possibile. “E se io la
guastassi? E se l'inquinassi? Se le oscurassi l'anima luminosa? Come
potrei vivere dopo? Davvero morirei. Davvero quel bene che preferisco
non guardare, tanto mi sembra piccolo e rattrappito dentro di me, si
spegnerebbe, se la cambiassi. Se lei rimane quella che è, anche se
lontano da me, forse io comunque posso vivere”.
Ma
no. Bisogna riconoscere la verità quando la si incontra. “Non
funziona questa cosa, mi manca troppo e non smette di portarmi dove
non andrei, per paura, perché è difficile. E invece non smetto di
cercare di essere all'altezza del suo amore e, nel farlo, vedo che
sono semplicemente all'altezza del mio cuore”.
“Se
guardo il fondo dei tuoi occhi teneri mi si cancella il mondo con
tutto il suo inferno”.
Se
lei c'è, il Bene allora forse c'è, e il gioco vale la candela:
Damon Salvatore è forse davvero quello riflesso nella luce estatica
degli occhi di Elena Gilbert, quando lei lo guarda.
Commento fantastico.
RispondiEliminaTutta la riflessione sul Delena te la condivido in pieno. Tutta quella corsa nell'allontanarsi l'uno dall'altra x paura di sbagliare o di nn essere all'altezza,di essere tossici x poi ammettere di fronte ad un possibile distacco permanente che nn importa quanto a volte possono essere "messy and complicated" meglio esserlo insieme che da soli e che come dicevi tu il gioco vale davvero la candela.
E lo ammettono davanti a tutti dopo una percorso di stagione che più travagliato nn potevano averlo. Dove tutti hanno visto come entrambi possono toccare il fondo l'uno x l'altra o a causa loro ma anke quanto questo amore può essere forte e battagliero se vuole e quanto illumina i loro occhi. Perché sono quelli, come dice la canzone, che fanno brillare queste due persone di una luce propria quando sono insieme.
Per il resto si questo gruppo nonostante tutto,e in quel tutto c'è l'immaginabile e l'inverosimile, sono una famiglia. Persone che x natura o esperienza dovrebbero odiarsi si proteggono l'un l'altro anche a costa della vita.
Mi piace molto come hai analizzato la telefonata tra Stefan e Damon,quel modo ironico che usano x dichiararsi amore. Questa è stata una stagione molto scarsa ma fondamentale x il Delena così come x il Defan.
Stefan ha imparato a comprendere suo fratello attraverso l'amore che provano x la stessa donna e che lei ora ricambia x il maggiore dei Salvatore e attraverso quella che è stato uno dei momento peggiori del nostro amato Damon. Ha visto attraverso la sua oscurità qualcosa di molto di più di quello che si voleva far vedere,qualcosa che Elena aveva visto già tanto tempo fa.
E credo che questa e l'ultima sono state un omaggio enorme a questo rapporto enormemente complicato e pure così semplice che lega i fratelli. Perché come disse Rebekah una volta questi due potranno anke odiarsi (io vi aggiungo fingere di odiarsi) ma morirebbero l'uno x l'altro. E questa lezione purtroppo l'abbiamo imparata molto bene.
Ora aspetto il tuo commento alla 5x22,puntata x cui sto pagando ancora le conseguenze emotive.
Un bacione
Maria